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giovedì, Ott 03

Ikea vende i primi mobili con smart contract su blockchain


In Islanda il colosso dell’arredamento ha emesso una fattura elettronica saldata in automatico tramite le funzioni dei contratti intelligenti

Ikea (foto Dinendra Haria/Sopa Images/LightRocket via Getty Images)
Ikea (foto Dinendra Haria/Sopa Images/LightRocket via Getty Images)

Da Ikea Islanda i mobili si pagano grazie alla blockchain. Il colosso svedese ha segnato un primato internazionale. Ha emesso una fattura elettronica basata su blockchain, che è stata saldata in automatico, grazie a uno smart contract, dal negozio Nordic Store in corone digitalizzate.

Come riportato in un comunicato stampa, la transazione è stata gestita dalla società Tradeshift, leader nel settore della supply chain dei pagamenti digitali, che tramite la tecnologia della piattaforma Ethereum ha portato a termine il pagamento in collaborazione con startup islandese Monerium, tra le poche aziende al mondo ad avere ricevuto una licenza per l’invio e la gestione di denaro elettronico sfruttando la blockchain.

“A differenza delle criptovalute, che sono volatili, il denaro elettronico è un’alternativa digitale al contante, regolamentata e rimborsabile su richiesta. L’utilizzo di denaro elettronico programmabile negli smart contract introduce una nuova categoria di pagamenti”, spiega l’amministratore delegato di Monerium, Sveinn Valfells.

Non si tratta quindi di una transazione in criptovalute, perché il pagamento è avvenuto in corone islandesi, “programmate digitalmente” dalla startup nel rispetto della direttiva europea che regolamenta l’uso e la creazione di denaro elettronico, basato però su valute locali, e quindi garantite dagli stati. Lo scorso giugno, Moneirum ha ottenuto l’approvazione da parte delle autorità finanziarie islandesi di operare pagamenti digitali nello Spazio economico europeo.

In sostanza la transazione si è svolta così. Nordic Store acquista i mobili da Ikea, che emette una fattura elettronica programmata con una funzione smart contract. Quest’ultima, in sostanza, abilita in automatico il pagamento. Così, quando scatta la data per il saldo della fattura (in questo caso, il giorno dopo l’acquisto), il pagamento parte da sé. La blockchain funge da registro per la transazione, che avviene però con valuta locale, convertita digitalmente.

Per l’amministratore delegato di Tradeshift, Gert Sylvest, “il denaro programmabile regolamentato dai governi diventerà la base per i pagamenti ecommerce perché permette i cosiddetti “smart contract”. Gli smart contract hanno molti casi d’uso. Per esempio, possono essere utilizzati per generare smart invoices (fatture intelligenti, ndr), che sono fatture che sostanzialmente si saldano da sole. Riteniamo che queste fatture non solo siano utili per ridurre gli ostacoli amministrativi nelle transazioni transfrontaliere business-to-business (b2b), ma anche per costruire nuovi modelli di finanziamento che rendano più facile per le imprese migliorare l’accesso al credito e il flusso di cassa”.

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