Il 2025 non è stato l’anno del Louvre, tra furti, scioperi e ora persino allagamenti

by | Dic 9, 2025 | Tecnologia


La direttrice del museo, Laurence des Cars, ha ammesso che il sistema di sicurezzanon era adeguato”: telecamere obsolete, punti ciechi, sorveglianza insufficiente. E anche dopo l’arresto di sette sospetti, la maggior parte dei gioielli non è stata ancora ritrovata. Dopo lo choc, la direzione del museo ha annunciato l’installazione di nuove telecamere e sistemi anti-intrusione, il tutto quasi spiegando al mondo intero dove fossero le falle, aggiungendo un’imprevista nota di amara ironia.

L’allagamento della biblioteca delle antichità egizie

Come se non bastasse la rapina, il Louvre si è preso anche una secchiata d’acqua. Lo scorso 26 novembre una tubatura difettosa – già segnalata in passato – ha ceduto nel sistema di riscaldamento e ventilazione dell’ala Mollien. Il risultato? Acqua che ha inondato la biblioteca delle antichità egizie, scaffali compresi così da danneggiare centinaia di volumi.

Il bilancio è di circa 300 riviste e documenti di egittologia danneggiati, per lo più risalenti a fine Ottocento e inizio Novecento, utilizzati da studiosi e ricercatori. Per fortuna, non sembra che siano stati colpiti capolavori unici del patrimonio museale, ma resta la beffa: in un luogo che dovrebbe custodire bellezza e storia, addirittura la manutenzione basilare è un optional se si considera che a rompersi è stato un vecchio rubinetto.

E i biglietti? Come furti autorizzati, hanno preso il montacarichi toccando nuove vette

Come se le disavventure non fossero sufficienti, il museo aveva già previsto un aumento del prezzo del 45% del prezzo del biglietto – che costerà quindi 32 euro – per i visitatori non europei. La scelta è stata presentata come una mossa necessaria per finanziare manutenzione e sicurezza, ma che ora, viste le falle, suona quasi come beffa.

Per molti dipendenti e sindacati, infatti, questa decisione dimostra una priorità distorta: pesare sul guadagno immediato portato da turisti piuttosto che sulla tutela del patrimonio e del personale.

Una maledizione o un museo allo stremo?

Mettendo tutto insieme, viene da pensare che oggigiorno il Louvre, più che un tempio dell’arte mondiale, sia un edificio in rovina, sullo stile della millenaria Pompei. Per i sindacati, la situazione è frutto di anni di tagli, sottovalutazioni e manutenzioni rinviate. Agli occhi del mondo, c’è il rischio concreto che alcune sale vengano chiuse, che i biglietti aumentino ancora e che la reputazione di miglior museo del mondo ne risenta nel lungo termine.

Il 15 dicembre, quando le luci si spegneranno – forse per giorni – sarà chiaro a chiunque: non è solo uno sciopero, ma un tentativo di fare i conti con la storia. A futura memoria.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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