Il Burtele Foot, ha finalmente un proprietario. Appartiene a un cugino di Lucy (Australopithecus afarensis), la cui specie è stata identificata per la prima volta dieci anni fa con il nome di Australopithecus deyiremeda. A raccontarlo sono stati i ricercatori dell’Arizona State University, secondo cui questi due antichi parenti convivevano non solo nello stesso intervallo di tempo, ma anche nella stessa regione. Conducendo, tuttavia, stili di vita diversi per evitare di entrare in competizione. I dettagli della scoperta in uno studio appena pubblicato su Nature.
La storia del Burtele Foot
Nel 2009, lo stesso team di ricercatori aveva trovato i fossili di otto ossa del piede conservati all’interno di strati di sedimenti nella regione di Afar, in Etiopia. Tuttavia il fossile, chiamato Burtele Foot e presentato in un articolo di Nature del 2012, non era stato assegnato ad alcuna specie per la mancanza di elementi cranici, come per esempio i denti, utilizzati comunemente per la classificazione definitiva. “Quando abbiamo trovato il piede nel 2009 e lo abbiamo annunciato nel 2012, sapevamo che era diverso dalla specie di Lucy, l’Australopithecus afarensis, ampiamente conosciuta”, ha ricordato l’autore Yohannes Haile-Selassie.
Il cugino di Lucy
Tra il 2015, anno in cui è stata annunciata l’esistenza di una nuova specie, Australopithecus deyiremeda, e il 2025 gli autori hanno continuato le ricerche sul campo, trovando nella stessa area geografica e nello stesso livello stratigrafico del Burtele Foot, nuovi fossili, come frammenti di mandibole, di denti e di porzioni di cranio, che possono essere attribuiti con sicurezza al piede di Burtele e al cugino di Lucy, ovvero alla specie A. deyiremeda. Risultati, quindi, che forniscono la prima prova evidente che questi antichi parenti possono essersi sovrapposti non solo nel tempo, ma anche coesistere come vicini.
Un parente più antico
Tuttavia, come spiegano i ricercatori, le due specie potrebbero aver avuto stili di vita molto diversi. Il Burtele Foot, infatti, suggerisce che il cugino di Lucy presentava caratteristiche più arcaiche rispetto all’A. Afarensis, ad esempio nel tipo di locomozione. In particolare, alcuni frammenti dell’alluce suggeriscono che il dito avesse un’ampiezza di movimento molto maggiore rispetto al Lucy, suggerendo che A. deyiremeda fosse capace di muoversi sugli alberi con molta facilità rispetto ad A. afarensis. I frammenti delle altre dita, inoltre, hanno rivelato che questa specie era anche in grado di iperflettere il piede, consentendogli di camminare anche in posizione eretta. “Si tratta di un mix di adattamento arboricolo, ma anche di bipedismo, il che lo rende davvero diverso da ciò che vediamo in A. afarensis “, ha precisato Haile-Selassie.
Vicini, ma con stili di vita diversi
Per confermare questi stili di vita diversi tra i due parenti, i ricercatori hanno svolto anche analisi isotopiche sui denti, osservando che seguivano diete diverse. In particolare, A. afarensis aveva una dieta più diversificata, consumando piante che si distinguono per due tipi di fissazione del carbonio nella fotosintesi, C3 e C4, mentre il cugino di Lucy si nutriva principalmente di piante C3. “Pensavo che le distinzioni tra la dieta di A. deyiremeda e A. afarensis sarebbero state più difficili da identificare, ma i dati isotopici mostrano chiaramente che A. deyiremeda non aveva accesso alla stessa gamma di risorse di A. afarensis, che è il primo hominine di cui si sia dimostrato l’utilizzo di risorse alimentari a base di piante C4″, ha concluso Naomi Levin, co-autrice del nuovo studio. Sebbene, quindi, questi antichi parenti fossero vicini di casa, queste nuove scoperte indicano che probabilmente le due specie di ominidi evitassero di competere tra loro per le fonti di cibo.



