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Il cambiamento climatico cambia la geografia dei vigneti: cosa sta succedendo

by | Nov 7, 2025 | Tecnologia


Questo progetto di vigna urbana rappresenta un esempio evidente di come oggi i saperi tecnologici dell’ingegneria siano capaci di esprimersi nei più vari settori applicativi. Il nostro Campus è un vero e proprio living lab che si sviluppa attraverso nuove prospettive tecnologiche, che vanno dall’uso razionale dell’acqua fino alla nuova sensoristica”, sottolinea il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati.

Per Campus Grapes, entrato ufficialmente in UVA (Urban vineyards association), l’Associazione internazionale di vigneti urbani, si aprirà a breve si aprirà la seconda fase di raccolta fondi. Il primo round di crowdfunding ha consentito di raccogliere oltre 100mila euro grazie a 13 aziende sponsor e a sostenitori privati.

L’impatto dei cambiamenti climatici si tocca e si assaggia

Che i cambiamenti climatici stiano avendo un forte impatto sulla viticultura a livello mondiale è un dato di fatto. Ed è sull’innovazione tecnologica che sono sempre più puntati i riflettori al fine di contrastare gli effetti negativi dell’aumento delle temperature medie e, al contempo, di individuare soluzioni che possano garantire l’adattamento, modificando la “geografia” dei vigneti.

Secondo quanto emerge dallo studio Climate change impacts and adaptations of wine production, pubblicato su Nature e a firma delle Università di Bordeaux, Palermo e Bourgogne la crisi climatica ha un impatto sia sulla qualità del vino che sui costi di gestione dei vigneti e, dunque, a catena sulla sostenibilità economica delle aziende. Fra il 50% ed il 70% dei terreni oggi riconosciute come zone viticole di qualità rischia di diventare inadeguato alla produzione di uva. Di contro, però, fino al 25% delle regioni vinicole esistenti potrebbe sperimentare un aumento della produzione proprio a seguito dell’aumento delle temperature e aree a latitudini e altitudini più elevate potrebbero diventare adatte alla produzione del vino.

La viticoltura è ad esempio aumentata nelle regioni dell’Europa settentrionale, sia in termini di ettari sia di varietà. Allo stesso tempo, le attuali regioni vitivinicole hanno costantemente documentato vendemmie più precoci e livelli di zucchero più elevati, poiché il riscaldamento accelera il ciclo di sviluppo verso periodi più caldi che modificano l’equilibrio zucchero-acido nel frutto.

Stando a un’analisi della University of British Columbia sui dati provenienti da aree vitivinicole di cinque continenti e considerando oltre 500 varietà di vitigni, le temperature durante la stagione vegetativa sono aumentate a livello globale nelle principali regioni vinicole. Ed è in Europa che si sta registrando l’impatto maggiore con alcune aree del continente che si sono riscaldate fino a 2,5 gradi Celsius (°C) dal 1980 a oggi. E in alcune zone gli eventi estremi stanno aumentando nella stagione vegetativa rispetto a qualche decennio fa. Uno dei trend più preoccupanti è il crescente numero di giornate con punte oltre i 35°C, che possono danneggiare gravemente le viti. “Questo tipo di cambiamento può influire sui tempi di vendemmia, sulla maturazione dell’uva e quindi sul gusto del vino“, evidenzia Elizabeth Wolkovich, autrice dello studio e professoressa associata presso la Facoltà di Scienze forestali dell’Ubc.

La scarsità idrica è una spina nel fianco

Nell’Europa meridionale, e quindi anche e soprattutto in Italia, al centro del dibattito c’è la mancanza d’acqua, in particolare nelle regioni più colpite da periodi siccitosi sempre più lunghi e frequenti e ondate di calore che interessano l’area del Mediterraneo. A sostenerlo è il Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria): la nostra regione, quella mediterranea, è un vero e proprio hotspot climatico, dove già si osservano effetti sulla fisiologia della vite, sulla qualità delle uve e sulla sostenibilità delle pratiche agricole tradizionali.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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