Seleziona una pagina
venerdì, Dic 20

Il caso dell’app per teenager che condivide foto a caso dallo smartphone


Photo Roulette è popolare tra i giovanissimi, ma dovrebbe far suonare un campanello d’allarme per il modo in cui ignora la privacy degli utenti: nessun filtro sui contenuti, né limiti di età per l’utilizzo

Photo Roulette è l’applicazione diventata popolare in breve tempo che permette di giocare a indovinare a chi appartiene la foto pubblicata (immagine: Photo Roulette)

Dopo il boom di popolarità ottenuto negli Stati Uniti – dove ha scalato 300 posizioni in una settimana, classificandosi al primo posto tra i giochi più scaricati dell’App Store – Photo Roulette è sbarcata anche in continuando a far parlare di sé. L’app, creata a Oslo in Norvegia da tre amici, è stata scaricata 9 milioni di volte nel 2019, ma il 70% dei download è avvenuto negli ultimi due mesi.

Il gioco – disponibile gratuitamente sugli store di iOS e Android – è semplice: consiste in un quiz con cui sfidare gli amici; un utente può creare una partita sfidando fino a un massimo di 49 persone, dato che il numero massimo di partecipanti è 50. Dopo aver autorizzato l’app ad accedere alla propria galleria delle foto sullo smartphone, Photo Roulette mostrerà per 5 secondi agli altri giocatori una foto pescata a caso dalla propria galleria. E gli altri giocatori dovranno indovinare a chi appartiene quella foto: chi indovina più foto in 15 turni sarà decretato vincitore della partita.

L’app ha fatto molto parlare di se poiché non ha filtri nel selezionare le foto da pubblicare, né limiti di età per i partecipanti. È possibile, di conseguenza, che in una partita che veda tra i partecipanti anche dei minori, vengano mostrate delle foto con contenuti sensibili pescate dal dispositivo di un altro partecipante.

Ad aumentare l’alone di preoccupazione che avvolge quest’applicazione – riporta il Wall Street Journal – è il fatto che gli utenti che la utilizzano siano per la maggior parte adolescenti o bambini che, a differenza degli adulti, possiedono meno consapevolezza dei rischi a cui vanno in contro autorizzando un’app di questo tipo ad accedere alle proprie foto.

Il Wall Street Journal ha riportato alcuni episodi che hanno visto l’applicazione pubblicare contenuti riservati, come il Social Security Number – il numero identificativo alla base del welfare statunitense – di un diciassettenne dell’Arizona, o come un selfie in posa sexy di una ventenne di Washington sia stato pubblicato in una sessione di gioco tra parenti.

Un’altra particolarità rivelata dal Wsj è che Photo Roulette per condividere la foto accede anche tutti i dati collegati allo scatto, come la posizione e l’ora in cui è stato registrato.

PhotoRoulette afferma, nella sua informativa sulla privacy, che le foto usate per il gioco vengono rimosse dall’app dei giocatori non appena la partita viene conclusa ma che rimangono per 24 ore sui suoi server. Le informazioni personali degli utenti, invece, possono rimanere conservate sui server fino a 6 mesi permettendo a Photo Roulette di condividerle con partner di terze parti.

Nonostante l’applicazione apparentemente non violi la privacy degli utenti che, nel momento del gioco, acconsentono a far accedere l’app alla propria galleria delle foto e a pubblicarle all’interno del gruppo di gioco, è possibile che un giocatore esegua uno screenshot e divulghi l’immagine. A questo punto però, la responsabilità non sarebbe più imputabile agli sviluppatori.

Quando si usano applicazioni come Photo Roulette o Face App, vale la pena di fermarsi a pensare mettere in ballo la propria privacy per giocare è una scelta saggia.

Potrebbe interessarti anche





Source link