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venerdì, Giu 21

Il celebre marchio Adidas è stato dichiarato nullo nell’Unione europea


I giudici europei hanno confermato l’annullamento del marchio di Adidas, già dichiarato nullo nel 2016 da parte dell’Ufficio dell’unione europea per la proprietà intellettuale, perché non ha un carattere distintivo in tutto il territorio dell’Unione

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Il Tribunale dell’Unione europea considera nullo il marchio di Adidas. Secondo la sentenza emessa dalla corte comunitaria, infatti, le tre strisce parallele equidistanti di uguale larghezza, applicate sul prodotto in qualsiasi direzione” che descrivono il marchio della storica azienda di abbigliamento sportivo nata in Germania nel 1949 non avrebbero acquisito un carattere distintivo in tutto il territorio dell’Unione.

Infatti, le prove che l’azienda tedesca ha portato a conferma della riconoscibilità del suo marchio riguarderebbero al massimo cinque Paesi e quindi non rispettano il requisito della copertura totale degli stati membri della Comunità europea.

Nel 2014 il logo era stato registrato in favore di Adidas dall’Ufficio dell’unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), che aveva affidato all’azienda l’uso del marchio. Nel 2016, però, dopo che lo stesso ufficio aveva rifiutato all’azienda belga Shoe branding Europe Bvba la registrazione di un marchio composto da due sole linee parallele, l’Euipo aveva deciso di annullare la registrazione del logo di Adidas perché “privo di qualsiasi carattere distintivo sia intrinseco sia acquisito in seguito all’uso”.

Secondo l’Euipo, che diede quindi seguito alla richiesta di annullamento del marchio Adidas da parte della concorrente belga, il famoso logo composto dalle tre linee parallele non sarebbe dovuto essere registrato. E con la sentenza emessa qualche giorno fa dal tribunale dell’Ue la richiesta di annullamento viene ulteriormente confermata.

Inoltre, lo stesso tribunale ha respinto il ricorso presentato da Adidas contro l’ufficio che tutela la proprietà intellettuale, dicendo anche che le forme di uso che si allontanano dalle caratteristiche principali del marchio, per esempio il suo schema di colori con strisce nere su fondo bianco, non possono essere considerate.

Ora la società potrà fare appello alla Corte di giustizia europea per continuare a far valere le sue ragioni, ma nel frattempo si sono subito fatte sentire le ricadute di questa sentenza sul piano borsistico. Nella seduta di ieri, infatti, il titolo della società, che viene da un lungo periodo di crescita, ha perso l’1,3% sulla piazza di Francoforte.

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