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giovedì, Lug 04

Il complicato 4 luglio del signor Trump


The Donald ha organizzato una specie di parata militare autocelebrativa e farà un discorso alla nazione, pur temendo le contestazioni

I preparativi per Salute to America, l’evento di Donald Trump per festeggiare l’anniversario dell’indipendenza (foto: Marvin Joseph/The Washington Post via Getty Images)

Tra un viaggio in Corea del Nord e un incontro col presidente cinese Xi Jinping per tamponare la guerra commerciale tra Washington e Pechino, Donald Trump ha trovato anche il tempo di ripensare i festeggiamenti per il 4 luglio, giorno in cui ricorre l’anniversario della Dichiarazione d’indipendenza delle 13 colonie americane dal Regno Unito.

Con l’aiuto del suo staff, il presidente ha organizzato Salute to America, un evento imponente che i giornalisti americani hanno definito una via di mezzo tra una parata militare e un comizio politico.

Era dal 2017 – anno in cui aveva assistito alla parata militare per la festa della Bastiglia, a Parigi – che il presidente degli Stati Uniti manifestava l’idea di replicare l’evento negli Usa. Ci aveva provato una prima volta nel 2018, in occasione della Giornata dei reduci, ma i suoi piani erano saltati a causa dei costi troppo alti.

Questa volta, invece, c’è riuscito. “Sarà indimenticabile”, ha promesso l’attuale inquilino della Casa Bianca in uno dei numerosi tweet che ha scritto per sponsorizzare l’evento.

Sì, ma come sarà?

Salute to America si terrà a Washington e inizierà con l’esibizione delle bande musicali dei diversi corpi dell’esercito al Lincoln Memorial. Dopodiché, in cielo sfrecceranno alcuni aerei militari e anche l’Air Force One, quello con cui viaggia tradizionalmente il presidente degli Stati Uniti. L’evento si chiuderà con un lungo spettacolo pirotecnico e nella scaletta è previsto anche un intervento di Trump che assisterà allo spettacolo da un palco allestito appositamente al Lincoln Memorial, accanto a sua moglie Melania e ai vertici dell’esercito.

Non è chiaro quanto costerà il tutto: Trump ha detto che la spesa sarà una bazzecola rispetto al suo valore e all’impegno che c’è stato dietro, ovviamente (i fuochi d’artificio sono stati gentilmente donati, però).

Ma ci sono polemiche

Il peso dell’evento sulle casse dello stato non sarà sicuramente irrisorio. Si stima che per ogni ora di volo, l’uso di quegli aerei militari costi migliaia di euro. A questi soldi, vanno poi aggiunti quelli per trasportare i due carri armati e i mezzi corazzati che Trump ha voluto ai piedi del Lincoln Memorial, quelli per l’organizzazione in generale e quelli (molto alti, apparentemente) per garantire la sicurezza del presidente: motivo per cui, storicamente, gli inquilini della Casa Bianca decidevano di festeggiare in privato, lontano dalla capitale.

Le polemiche sull’evento, però, non riguardano solo il suo costo ma anche il presunto carattere partigiano, in una giornata che invece dovrebbe essere di tutti gli americani. All’evento possono partecipare tutti, ma i posti più vicini al palco sono stati riservati agli esponenti del Partito repubblicano e ai funzionari della Casa Bianca.

Trump è stato anche criticato perché ha trasformato una festa nazionale in un evento politico, per di più fortemente schierato. Nella storia degli Stati Uniti ci sono state parate, non militari, ma niente di questo genere per proporzioni e connotazione. I cittadini, normalmente, si incontrano con amici e parenti per un barbecue, oppure – a New York – partecipano alla storica gara di Coney Island: una sfida secolare a chi mangia più hamburger. The Donald, però, voleva cambiare anche questa tradizione, come nel suo stile.

Lo spettro delle contestazioni

Alcuni critici di Trump hanno deciso di approfittare di questo evento in pompa magna per protestare contro le sue politiche. Secondo quanto scrive Usa Today, gli attivisti di Codepink hanno intenzione di portare al corteo Baby Trump, un enorme palloncino gonfiabile che ritrae un bambino biondo col ciuffo, il petto nudo e un pannolone, e Dumping Trump (un robot di cinque metri che raffigura Trump intento a twittare mentre è seduto sulla tazza del Wc).

Il presidente, però, non è abituato ai buu, almeno non in pubblico. Come ricorda il New York, il presidente non cena quasi mai fuori e non va nei luoghi molto frequentati, tranne quelli di sua proprietà, perché ha paura di essere contestato. Proprio per questo motivo, avrebbe ordinato ai vertici dell’esercito di sedere sul palco vicino a lui e di fargli da bodyguard, temendo il peggio. I posti riservati sarebbero, in questo senso, un’altra iniziativa per contenere le proteste e assicurarsi che i manifestanti non si avvicinino troppo a lui.

 

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