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mercoledì, Mar 03

Il coronavirus ha cambiato tutto, ma non la durata di Sanremo (e la forza della Berté)



Da Wired.it :

Al via la 71esima edizione del Festival: quattro Nuove proposte, 13 big, Loredana Berté strepitosa, Matilda De Angelis bravissima persino a cantare, Achille Lauro che s’ispira a Velvet Goldmine e la prima classifica. La maratona musicale è lunga, specie per chi non è allenato

Nella trincea della sala stampa fresca di sanificazione, la prima serata del Festival venti-ventuno è una prova di resistenza fisica per chi non è allenato. Perché se il coronavirus ha cambiato tutto, non ha cambiato la durata di Sanremo. Dopo l’ologramma di Vincenzo Mollica, invocato da Fiorello e battezzato la Principessa Leila dei giornalisti”; dopo la performance rock del co-conduttore con il pesante mantello di fiori e lo smalto “Morgan testo di moro”; dopo le quattro Nuove proposte (promossi Folcast e Gaudiano, peccato per Avincola); dopo qualche siparietto da avanspettacolo anche se non dev’esser affatto facile senza pubblico; dopo questo e altro alle ore 22 inizia la gara dei big con Arisa. Alle 23 hanno cantato al netto solo quattro: Colapesce e Dimartino, che è inutile girarci attorno, sono i nostri preferiti, perché dentro la loro Musica leggerissima c’è tutto, gli anni ’80, Franco Battiato, Alan Sorrenti; Aiello e Francesca Michielin in coppia con Fedez.

Fiorello (fotogramma)

Tra i banchi separati dal plexiglass – ma senza rotelle – c’è chi teme di andare così lunghi da passare il testimone direttamente a Uno mattina. Mentre l’ospite fisso Achille Lauro, vestito come Lady Gaga in Rain on me e citando Velvet Goldmine, presenta la sua opera, le prime defezione. Saranno le mascherine FFp2, saranno le luci dei lampadari del Casinò, sarà Zlatan “Ibra” Ibrahimović che non scalda ancora. Per fortuna arriva Loredana Bertè, che con il suo medley travolgente si mangia il palco dell’Ariston e scuote la sala stampa: “Non sono una signora” ha qui l’effetto Redbull. Amen.

Loredana Berté (fotogramma)

Ma poi le lezioni di bacio di Amadues e Matilda De Angelis vanificano la carica energetica. A mezzanotte, le certezze sono poche: gli applausi finti non stonano, perché danno l’illusione che il pubblico ci sia; Madame con il brano Voce spaccherà in radio; Il farmacista di Max Gazzè è buono, nonostante il pessimo ritorno in cuffia; mancano ancora sei esibizioni in gara (più il contorno e altre quattro serate): i Måneskin, Ghemon, i Coma Cose (i nuovi Jalisse, citazione del collega Gaspare Baglio), Annalisa, Francesco Renga, Fasma. E quando Ibra propone il suo Festival di 90 minuti, recupera punti e scatta l’applauso. Che continua – meritatissimo – per il duetto di Fiorello e Matilda: lei in versione Anna Oxa che interpreta Ti lascerò del 1989 è brava per davvero.

All’una e mezza, dopo un giro nel foyer dell’Ariston di Amadeus che si preparare un caffè da Fiorello e il Tango argentino della Banda musicale della Polizia di Stato, habemus la prima classifica demoscopica provvisoria, che andrà a sommarsi a quella di domani sera:
13. Aiello, Ora
12. Ghemon, Momento perfetto
11.Madame, Voce
10. Coma Cose, Fiamme negli occhi
9. Colapesce e Dimartino, Musica leggerissima
8. Max Gazzé, Il farmacista
7. Måneskin, Zitti e buoni
6. Arisa, Potevi fare di più
5. Francesco Renga, Quando trovo te
4. Francesca Michielin e Fedez, Chiamami per nome
3. Fasma, Parlami
2. Noemi, Glicine
1. Annalisa, Dieci
C’è chi rammenta che l’anno scorso Bugo lasciava Morgan sul palco a una manciata di minuti dalle due. Come a dire: non ci si deve lamentare troppo. Ma poi è lo stesso Fiorello a tirare fuori un rasoio elettrico perché in cinque ore la barba gli è cresciuta. Intanto, per stasera è finita. Saluti e titoli di coda. Domani, anzi oggi, è un altro giorno.

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[Fonte Wired.it]