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martedì, Apr 21

Il coronavirus “scappato” da un laboratorio: la sparata del Nobel Montagnier e la risposta degli altri scienzati



Da Wired.it :

Intervistato da CNews France, Luc Montagnier, che contribuì a isolare hiv, sostiene l’ipotesi che il nuovo coronavirus sia un prodotto di laboratorio uscito per errore. Il resto della comunità scientifica, però, non è affatto d’accordo

coronavirus
(foto: Getty Images)

Dopo aver sostenuto il collegamento tra vaccinazioni e autismo, la memoria dell’acqua, che l’Aids si trasmette con un bacio ma che si può combattere con antiossidanti e integratori, Luc Montagnier – premio Nobel per la medicina nel 2008 per aver contribuito a isolare per la prima volta l’hiv nel 1983 – aggiunge al suo parterre di tesi bizzarre senza reali prove scientifiche quella che il coronavirus Sars-Cov-2 sia proprio uscito dal laboratorio di ricerca di Wuhan, per errore, mentre gli scienziati stavano cercando un vaccino contro hiv. Immediata la risposta della comunità scientifica internazionale: i cosiddetti studi citati da Montagnier sono già stati demoliti ed esistono invece evidenze convincenti sull’origine naturale del nuovo coronavirus.

Le false prove della manipolazione

Ai microfoni di Pourquoi Docteur, Montagnier ha argomentato la sua convinzione citando un paio di studi, un articolo dell’università di New Delhi e una sua stessa indagine condotta insieme al biomatematico Jean-Claude Perez, che sostengono entrambi che nel genoma di Sars-Cov-2 ci siano pezzetti di materiale genetico di hiv.

Andiamo con ordine. Lo studio indiano è stato pubblicato in preprint, ma dopo essere stato demolito dalle critiche dei ricercatori di mezzo mondo gli autori lo hanno ritrattato. Nell’indagine si confrontava la proteina spike di Sars-Cov-2 con quella del coronavirus della Sars emerso nel 2003. La sequenza genetica delle due proteine è molto simile ma non identica: in quella di Sars-Cov-2 ci sono piccoli frammenti in più. Da dove saltano fuori? Per gli autori le stesse piccole sequenze sono presenti in hiv e quindi si può ipotizzare che da lì provengano. Apriti cielo: appena pubblicata gli esperti internazionali hanno fatto notare che l’ipotesi non sta in piedi perché quei frammenti non sono tipici di hiv ma sono presenti in tanti altri organismi viventi, da altri virus fino a organismi superiori.


Il 14 febbraio scorso, poi, sulla rivista Emerging Microbes & Infections esce uno studio che smentisce la teoria indiana.

Un articolo a firma di Perez (ma non di Montagnier), invece, è consultabile sull’International Journal of Research – Granthaalayah, che però è annoverata nella lista nera delle riviste predatorie, quelle che pubblicano articoli senza peer review a pagamento. La tesi di Perez è la stessa dello studio indiano, le evidenze altrettanto inconsistenti.

Alla fine ci ha pensato Nature a arginare l’ipotesi del virus scappato da un laboratorio, con un articolo pubblicato a marzo e che vi avevamo spiegato e commentato qui.

Tutti contro Montagnier

Montagnier conclude il suo intervento sostenendo che il virus sparirà da solo perché “la natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti”. Avanza addirittura una possibile soluzione: “Con l’aiuto di onde interferenti, potremmo eliminare queste sequenze e di conseguenza fermare la pandemia. Ma ci vorrebbero molti mezzi a disposizione”.

La replica della comunità scientifica a Montagnier non si è fatta attendere. Dall’Istituto Pasteur di Parigi al nostro Istituto superiore di sanità, i tanti esperti che abbiamo imparato a conoscere in questa pandemia bollano le posizioni del premio Nobel come prive di fondamento scientifico e fantasiose.

Del resto Luc Montagnier non è nuovo per dare credito (e quindi la legittimità che può conferire un premio Nobel) a teorie che spaziano dalla pseudoscienza alle bufale conclamate. Basti ricordare che è diventato una bandiera No-vax sostenendo la correlazione tra vaccini e autismo, puntualmente smentita dalla scienza. Oppure le sue convinzioni sulla memoria dell’acqua e delle onde elettromagnetiche emesse dalle sequenze di dna, che tuttora vengono usate per spiegare l’efficacia di alcuni preparati omeopatici.

Le bizzarre posizioni di Montagnier in passato hanno portato 35 premi Nobel a richiedere la sua rimozione da direttore del Circb, con le dimissioni dal centro di un altro premio Nobel, Richard Roberts, in aperto contrasto con lui. Nel 2017 100 accademici suoi connazionali hanno firmato un appello di denuncia per le sue reiterate esternazioni antivacciniste.

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[Fonte Wired.it]