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giovedì, Feb 03

Il destino non è solo nei nostri geni.

Già nel 1700 il naturalista francese Lamarck suggeriva ci fosse una cooperazione tra organismi viventi ed ambiente.

Nasce, poi, nel 1900 l’epigenetica, scienza che studia i cambiamenti della funzione genica senza implicazione di cambiamenti nella sequenza del DNA; questi consistono in attivazioni o inattivazioni di geni indotti da fattori esterni quali inquinamento, emozioni, alimentazione, esercizio fisico …in poche parole stile di vita.

Praticamente, le scelte di ciascuno di noi condizionano l’espressione del nostro DNA ed è per questo che l’epigenetica rappresenta oggi la nuova frontiera della medicina.

Il legame tra alimentazione e DNA, in particolare, viene approfondito dalla nutri epigenetica; la ricerca, in tale ambito, vanta ormai numerosi studi che dimostrano come l’esposizione a particolari nutrienti, durante la vita intrauterina, lo sviluppo e la crescita possa programmare a lungo la nostra salute.

Si sente parlare sempre più spesso di potere immunomodulante o immunostimolante di vitamine, minerali, ed è sempre più evidente la relazione tra eccessi alimentari specifici (carne, glutine etc) ed insorgenza di patologie infiammatorie, autoimmuni e cancro;

la globalizzazione, gli interessi economici hanno spinto a introdurre sul mercato alimenti poco costosi nella produzione ma ad alta resa; questi sono però spesso poveri dal punto di vista nutrizionale, basti pensare alle farine… la trasformazione di una farina da integrale a bianca induce una perdita del 100% di vitamina E, 86% di vitamina B1, acido nicotinico, 84 % di ferro e potrei continuare a citare altri numerosi e non meno importanti minerali o vitamine.

Tutto questo ha una relazione con il sempre più crescente numero di patologie infiammatorie, immunitarie e tumorali che registriamo quotidianamente nel nostro paese.

La nutrigenetica ci spiega che dalle nostre scelte a tavola deriva la nostra salute; del resto ormai è noto che soltanto il 50% dei tumori è curabile oggi con i protocolli standard; utilizzando l’alimentazione potremmo arrivare all’ 80%, forse al 90 %.


Possiamo dare una mano alla nostra salute,e mirare ad un miglior livello di benessere e alla longevità facendo scelte consapevoli anche a tavola; teniamo conto che i geni non sono il nostro destino;

forse Fouerbach dicendo ”siamo quel che mangiamo” era già qualche secolo avanti.

Dott.ssa Lisa Raimo Biologa Nutrizionista