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mercoledì, Lug 24

Il DOJ annuncia la guerra ai monopoli online


Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America ha avviato un’indagine che, pur senza avere specifici nemici nel mirino, punta a sradicare quelle dinamiche che oggi portano a forti concentrazioni di mercato e di potere nei singoli mercati del digitale. Senza scomodare la distribuzione di Pareto o complesse analisi quantitative, è sufficiente fermarsi ad una preliminare fase di presa d’atto: in ogni settore del digitale v’è un attore dominante, un piccolo inseguitore e le briciole sono divise tra una pletora di attori in cerca di minime risorse per la sopravvivenza; rari sono i mercati in cui la posta è divisa tra più brand, ancor più rari sono quelli in cui si verifica un equilibrio dinamico tra le parti, ma anche in questi il tutto si riduce solitamente ad un semplice e stretto oligopolio.

Il DoJ sembra insomma guardare a quei mercati ove l’eccessiva concentrazione di risorse esclude ad altri gruppi la possibilità di giocare le proprie carte: la volontà è quella di offrire nuovo ossigeno laddove le restrizioni della concorrenza sembrano togliere ogni opportunità agli inseguitori,

L’analisi del Dipartimento terrà in considerazione le preoccupazioni espresse da consumatori, aziende e imprenditori a proposito di motori di ricerca, social media e alcuni servizi di vendita online.

Una analisi della divisione antitrust finalizzata alla raccolta di informazioni, per ora, ma aprendo ad ulteriori evoluzioni:

L’obiettivo della disamina del Dipartimento è quella di verificare che le condizioni per la competitività sui mercati online sia oggettiva […] e per assicurare che gli Americani possano avere accesso a mercati liberi in cui le aziende competono sul merito […]. Se saranno identificate violazioni, il Dipartimento procederà in modo appropriato per correggerle.

Nessuna azienda è specificatamente nel mirino, ma tutte sono avvisate (Google, Facebook ed Amazon in modo particolare): qualora vengano ravvisate violazioni nei mercati oggetto dell’indagine, potrebbero giungere interventi correttivi utili al ripristino della concorrenza.



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