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lunedì, Mag 04

Il dominio .org non cambia proprietà (per ora)



Da Wired.it :

L’Icann mette un freno al passaggi di proprietà del Pir e del dominio .org. Le condizioni della vendita creerebbero “inaccettabili incertezze” per ong e onlus

ethernet internet

Per il momento il dominio .org non finirà sotto il controllo di un’azienda privata. Con una mossa a sorpresa il consiglio d’amministrazione dell’Internet corporation for assigned names and numbers (Icann), l’organizazzione che presiede la gestione di spazi e domini sul web, ha deciso di negare il trasferimento del Public internet registry (Pir), l’agenzia che gestisce il dominio .org, dalla Internet Society al gruppo Ethos Capital.

Così facendo, il dominio di internet adoperato da molte organizzazioni non governative, che chiedevano che restasse pubblico e temevano che un’impennata dei prezzi, resta si proprietari originari. Onlus e ong hanno tirato un sospiro di sollievo, anche se il passaggio di proprietà, di cui si è cominciato a parlare lo scorso novembre, sembra ancora essere lontano dalla parola fine.

Inizialmente l’Internet Society, che ha acquistato il dominio .org e creato il Pir nel 2002, aveva annunciato di aver raggiunto un accordo con il fondo d’investimenti Ethos Capital. In base a questo primo accordo, ritenuto poi poco trasparente, il gruppo avrebbe acquisito il Pir e tutte le attività da esso coordinate, compreso il dominio .org. L’acquisizione avrebbe inevitabilmente trasformato il Pir in una società a scopo di lucro. Una svolta che ha messo immediatamente in allarme le organizzazioni non profit che adoperano il dominio. org per i loro siti internet.

Dopo un primo intoppo nel processo di vendita, le parti in gioco hanno trovato un nuovo accordo all’inizio del 2020. Allora Ethos Capital si è impegnata a imporre limiti ai prezzi, salvaguardare i contenuti dalla censura e proteggere i dati personali degli utenti.

In base agli accordi del Registro di sistema generic top-level domain (Gtld), Icann, durante tutto il processo, ha il compito di approvare il cambio di proprietà del Pir. Una situazione complessa che avrebbe avuto un forte impatto sugli oltre 10,5 milioni di nomi di dominio in uno dei più grandi registri di internet.

L’Icann dice no

Dopo aver completato la sua valutazione, l’Icann ha ritenuto che fosse d’interesse pubblico negare il consenso a causa di vari fattori che, secondo quanto riportato sul blog di Icann, “creano inaccettabili incertezze sul futuro del terzo più grande registro Gtld”. Nella nota si legge che “l’intero consiglio è d’accordo con questa decisione”. L’invito alle parti è perché rinegozino i termini cercando di “fornire il miglior supporto possibile alla comunità .org”.

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[Fonte Wired.it]