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mercoledì, Ott 16

Il fact-checking del duello fra Renzi e Salvini


Rating d’ascolto alti e tanti tweet, ma nello scontro tra i due leader è comparsa incidentalmente anche un po’ di politica. Proviamo a vedere se ne hanno parlato in modo puntuale

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Lo scontro televisivo tra i due Mattei, Renzi e Salvini, andato in scena a Porta a Porta nella seconda serata di martedì 15 ottobre, ha diviso pubblico ed esperti di comunicazione, senza la possibilità di decretare un vincitore univoco dell’atteso confronto.

Ma il faccia a faccia tra i due protagonisti più discussi delle ultime stagioni è stato anche l’occasione per parlare di politica, anche se non sempre – diciamo – in maniera puntuale. Per questo abbiamo messo insieme un po’ di dichiarazioni dei due leader, provando a valutarne la veridicità.

Matteo Salvini

Quest’anno loro hanno messo in manovra economica 3,3 miliardi in meno di spese per interessi di quando eravamo al governo noi. Quando c’era Salvini al governo si pagava di meno di interesse di debito pubblico” – CORRETTO

L’affermazione di Matteo Salvini (formulata per la prima volta nel corso della trasmissione Rai Agorà del 2 ottobre) si riferisce al quadro di finanza pubblica allegato alla Nota di aggiornamento al Def, approvata dal consiglio dei ministri lo scorso 1 ottobre. Nella tabella si legge di una minore spesa per il debito, che nel 2019 graverà sulle casse dello stato per 61,3 miliardi, rispetto ai quasi 64,7 dell’anno precedente.

L’affermazione è dunque sostanzialmente corretta e lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha spiegato in conferenza stampa che tra le ragioni del miglioramento figura la procedura d’infrazione evitata dal governo Conte I, sebbene gran parte del merito sia almeno da condividere con la Bce e con la sua decisione di riprendere l’acquisto di titoli sui mercati finanziari.

I ministri sono sempre in missione per regolamento del Senato” – INCOMPLETO

Il glossario del Senato definisce la missione un “termine di uso corrente per indicare i Senatori assenti per incarico avuto dal Senato, i quali pertanto non vengono computati ai fini della determinazione del numero legale”. La missione deve dunque essere esplicitamente autorizzata dalla camera di appartenenza, ma come funziona con i ministri?

Il regolamento del Senato stabilisce che all’inizio di ogni seduta venga “registrato nel sistema di voto l’elenco dei senatori dichiarati in congedo o in missione o che rivestono la carica di Presidente del consiglio o di ministro. Il sistema stesso controlla, quindi, se tra i presenti figura qualche nominativo del suddetto elenco”, così da non calcolarli nel quorum necessario alla votazione.

Un ministro assente in aula non è dunque sempre in missione, ma nel computo totale delle assenze (citato da Renzi poco prima) risulterà tale perché non esiste un colonnino specifico che tenga conto delle assenze dei ministri non in missione.

Io personalmente ho firmato i corridoi umanitari”– INCOMPLETO

Matteo Salvini accenna al protocollo firmato il 3 maggio 2019 (e prima ancora l’anno precedente) per l’arrivo in Italia di 600 richiedenti asilo da Etiopia, Niger e Giordania. Nonostante Salvini abbia più volte parlato della decisione come di un’eccezione assoluta, la pratica era stata inaugurata nel 2016 dalla Comunità di Sant’Egidio e adottata per via politica dal governo Gentiloni nel 2017.

“Con il governo Salvini i morti nel Mediterraneo sono più che dimezzati” – NON CORRETTO

Quella dei cadaveri in mare è una triste conta su cui Salvini è sempre apparso piuttosto incerto, tanto che il 17 marzo riferì al Corriere di “un solo cadavere recuperato nel 2019”. Ad oggi i morti accertati nel Mediterraneo centrale sono 688, ma l’assenza di testimoni nel tratto di mare rende piuttosto difficile fornire cifre affidabili (Unhcr parla oggi di oltre mille vittime).

Certo è che le partenze della Libia nei primi 8 mesi del 2019 sono calate vistosamente – seguendo peraltro un trend inaugurato dal governo Gentiloni con il memorandum d’intesa e il decreto Minniti – ma le vittime aumentano rispetto alla percentuale di persone che tentano la partenza, passando dal 2% del 2017 al 6% dell’era Salvini.

Abbiamo sbloccato il turnover che i governi Pd avevano bloccato” – INCOMPLETO

Lo sblocco del turnover del personale nella Pubblica Amministrazione di cui parla Matteo Salvini è contenuto nel ddl Concretezza, che dovrebbe portare ad almeno 250mila nuove assunzioni a tempo indeterminato nel 2019. Un passo in tal senso era però già contenuto nella riforma Madia, che aveva di fatto inaugurato il superamento – seppur più lento e progressivo – del limite alle assunzioni.

A stabilire un primo tetto agli ingressi nella Pa (il 60% delle uscite) fu il secondo governo Prodi, con la legge finanziaria per l’anno 2008, ma tale provvedimento fu intensificato dal successivo governo Berlusconi e dal suo ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nel 2008 portò il tetto al 20%.

Renzi

Con lei al governo la pressione fiscale è aumentata dello 0,2%” – CORRETTO

Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Istat e aggiornato al secondo trimestre del 2019, le entrate nelle casse dello stato sono aumentate leggermente più delle uscite. A fare la differenza, seppur in minima parte, è la pressione fiscale, che rispetto al secondo trimestre del 2018 è passata dal 40,2 al 40,5% del Pil.

Deve esserci un’emergenza legalità, un’emergenza sicurezza” – NON CORRETTO

Parlare di emergenza in relazione al dossier sicurezza, è oggi quantomeno fuorviante. Secondo i dati raccolti nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore, i reati denunciati in Italia nel 2018 sono stati 6.500 al giorno, in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente. Il trend appare tra l’altro anche piuttosto consolidato, dal momento che la flessione prosegue incessantemente dal 2013.

Il primo sindaco in Italia che ha fatto gli asili nido gratis si chiama Isabella Conti, è il sindaco di San Lazzaro di Savena e sarà alla Leopolda” – CORRETTO

Grazie a un contributo erogato dalla Regione Emilia-Romagna, a partire da settembre 2019 gli asili nido di San Lazzaro di Savena sono effettivamente gratuiti per tutti i 300 bambini che usufruiscono del servizio.

Una misura simile è stata adottata praticamente in contemporanea anche dal sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, eletto nel 2015 con una lista civica vicina alla Lega. In questo caso lo stanziamento è però destinato agli asili e renderà gratuita l’istruzione per i bambini dai 3 ai 5 anni.

Salvini ha tagliato i fondi per cooperazione e sviluppo, che invece il Pd aveva aumentato” – CORRETTO

Per la prima volta dal 2012, il governo composto da Lega e Movimento 5 stelle ha tagliato i fondi per l’aiuto ai paesi più poveri del mondo. Secondo dati Ocse, gli stanziamenti nel 2018 sono diminuiti di 860 milioni di euro, oltre un quinto di quanto speso nell’anno precedente.

Il capitolo di spesa era effettivamente lievitato con i governi a maggioranza Partito democratico, fino a raggiungere lo 0,3% del reddito nazionale lordo, e l’ultima manovra del governo Gentiloni aveva previsto un aiuto per 5 miliardi di euro.

 

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