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martedì, Mag 19

Il misterioso shuttle spaziale X-37B riparte per una nuova missione segreta



Da Wired.it :

L’aereo spaziale della Us Air Force è appena ripartito per la sua sesta missione nell’orbita terrestre. Sebbene i dettagli rimangano segreti, questa volta sappiamo che si svolgeranno anche due esperimenti della Nasa

X-37B
(foto: Paul Hennessy/NurPhoto via Getty Images)

X-37B, lo shuttle spaziale dell’Us Air Force, è tornato a volare nello Spazio. Il 17 maggio, infatti, è stato lanciato con successo a bordo di un razzo Atlas V da Cape Canaveral, in Florida, per una nuova (la sua sesta) missione segreta. E sebbene di questo aereo e delle sue missioni precedenti si sappia davvero pochissimo, questa volta i funzionari della Us Air Force hanno riferito che durante questa missione saranno svolti anche esperimenti scientifici, finalizzati per testare diverse tecnologie nello Spazio. Alcuni di questi, per esempio, includono il rilascio di un piccolo satellite chiamato FalconSat-8, due esperimenti della Nasa progettati per studiare l’impatto gli effetti delle radiazioni sia su diversi materiali, sia su alcuni semi, e un esperimento in cui si proverà a trasformare l’energia solare in energia a microonde a radiofrequenza.

Le missioni X-37 sono cominciate nel 1999, mentre il primo lancio dell’aereo spaziale è avvenuto il 22 aprile del 2010, il cui volo è durato circa 7 mesi. Fino ad oggi si sono realizzate e portate a termine 5 missioni: nel 2011, durante la sua seconda missione riuscì a rimanere nello Spazio per circa 468, nel 2012 per 675 giorni, nel 2016 per 717 giorni e nell’ultima il X-37B, noto anche come Orbital Test Vehicle (Otv) riuscì a battere ogni record, rimanendo nella bassa orbita terrestre per ben 780 giorni (poco più di due anni). Come vi avevamo raccontato, i due veicoli X-37B utilizzati, costruiti da Boeing sono lunghi 8,8 metri ciascuno, quindi molto più piccoli dei vecchi Space Shuttle (tanto da non poter ospitare un equipaggio).

Tuttavia, finora, quale sia esattamente il loro compito nello Spazio non è ancora chiaro e i dettagli delle missioni vengono ancora tenuti segreti. Tanto che le poche e generiche informazioni disponibili sul sito dell’aeronautica militare statunitense, raccontano che: “gli obiettivi primari dell’X-37B sono la ricerca di tecnologie di veicoli spaziali riutilizzabili per il futuro dell’America nello Spazio e lo svolgimento di esperimenti che possono essere esaminati sulla Terra”. E ancora: il veicolo ha il semplice compito di testare alcune tecnologie in orbita. “Le tecnologie che vengono testate nel programma comprendono guida, navigazione e controllo avanzati, sistemi di protezione termica, avionici, strutture ad alta temperatura, sistemi di volo elettromeccanici leggeri e volo orbitale, rientro e atterraggio automatici”.

Sebbene non si sappia ancora per quanto tempo X-37b rimarrà nello Spazio, quest’ultima missione avrà ancora più esperimenti da svolgere rispetto alle precedenti, grazie a diverse novità, come l’aggiunta di un nuovo modulo (un’estensione cilindrica attaccata sul fondo della navetta) che contribuirà ad aumentarne le capacità, consentendogli di condurre più esperimenti e testare nuove tecnologie durante il suo viaggio. “Questa missione X-37B ospiterà più esperimenti di qualsiasi altra missione precedente”, ha commentato il segretario dell’Aeronautica militare statunitense Barbara Barrett. Come appunto due sperimentazioni della Nasa, per studiare gli effetti delle radiazioni sia su alcuni materiali, che su alcuni semi che potrebbero essere coltivati in orbita.

(foto: United Launch Alliance)

Quest’ultima missione, inoltre, è stata dedicata al personale medico di tutti gli Stati Uniti che lavora in prima linea per combattere la pandemia del nuovo coronavirus. Sulla carena del razzo Atlas V, infatti, è stato scritto: “In memoria delle vittime della Covid-19, e in tributo a tutti i primi soccorritori e lavoratori in prima linea, America Strong”.

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[Fonte Wired.it]