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Il monumento Maya più grande che conosciamo, costruito tremila anni fa. potrebbe rappresentare una mappa dell’Universo

by | Nov 6, 2025 | Tecnologia


Il monumento Maya, scoperto nel sito di Aguada Fénix nell’estate del 2020, non finisce di stupirci. Oltre ad essere il più grande oggi conosciuto nell’area Maya, nell’attuale stato di Tabasco, al confine sud-orientale del Messico, ci svela oggi un’altra sorpresa. Costruito circa 3 mila anni fa, questo immenso complesso cerimoniale è stato progettato come un cosmogramma, un progetto architettonico per rappresentare l’ordine dell’Universo. A scoprirlo è stato un team di archeologi guidato da Takeshi Inomata dell’Università dell’Arizona, che ne ha raccontato i dettagli in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances.

Il monumento Maya

Takeshi InomataUniversità dell'Arizona

Takeshi Inomata/Università dell’Arizona

Nei cinque anni trascorsi dalla sua scoperta, il team ha raccolto ulteriori prove su Aguada Fénix e la zona circostante, conducendo operazioni Lidar (acronimo di Light Detection and Ranging), ossia una tecnica di telerilevamento che utilizza i laser emessi da un aereo che sorvola un’area per scansionare giungla e foreste e creare mappe 3D delle strutture create dagli esseri umani, oltre a svolgere ricerche sul campo e scavi. Dalle successive analisi è emerso che il monumento Maya è molto più esteso e complesso di quanto ritenuto inizialmente, non solo per quanto riguarda la sua grandezza, ma anche per ciò che potrebbe rivelare sulle persone che lo costruirono tra il 1050 e il 700 a.C.

Il cosmogramma

Ad Aguada Fénix, la linea centrale del monumento si allinea con il Sole nascente il 17 ottobre e il 24 febbraio, un arco di 130 giorni che probabilmente rappresenta, in astronomia antica, metà del ciclo di 260 giorni del calendario rituale mesoamericano. E, oltre ad rivelato una rete di strade rialzate e corridoi infossati che i costruttori del monumento Maya utilizzavano per raggiungere e attraversare il sito, ciò che ha davvero sorpreso i ricercatori è il centro cerimoniale, sull’Altopiano Principale. Qui, infatti, sono state trovate due fosse a forma di croce perfettamente incastonate con all’interno depositi di pigmento disposti secondo un ordine direzionale. Il pigmento blu di azzurrite collocato a nord, la malachite verde a est e l’ocra gialla contenente goethite a sud. Questo, spiegano gli autori, rappresenta la prima testimonianza conosciuta del simbolismo cromatico direzionale dei popoli mesoamericani, che sarebbe poi apparso in altri cosmogrammi Maya. “Sappiamo che esistono colori specifici associati a direzioni specifiche, e questo è importante per tutti i popoli mesoamericani, persino per i nativi americani del Nord America”, ha commentato Inomata. “Ma non avevamo mai visto un pigmento effettivamente posizionato in questo modo. Questo è il primo caso in cui abbiamo trovato quei pigmenti associati a ciascuna direzione specifica. È stato molto emozionante”. Al suo interno, inoltre, sono state trovate anche offerte rituali e ornamenti intagliati nella giada riconducibili a rappresentazioni di un coccodrillo, un uccello e una figura femminile che potrebbe rappresentare il parto, tutti disposti nella stessa composizione a croce.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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