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giovedì, Gen 02

Il Movimento 5 stelle ha espulso il senatore Gianluigi Paragone


L’epilogo arriva dopo un lungo periodo di critiche al governo in carica da parte del giornalista e conduttore televisivo, che era ai ferri corti col capo politico del M5s Luigi Di Maio

Paragone al Wired Next Fest 2019 di Firenze (foto: Zoe Vincenti)

Il senatore del Movimento 5 stelle Gianluigi Paragone è stato espulso dal partito fondato da Beppe Grillo. La decisione è arrivata ieri, 1 gennaio, dopo il parere del collegio dei probiviri, cioè l’organo di garanzia interno al M5s che regola le controversie che riguardano gli iscritti al partito.

Dalla nascita del governo Conte bis, Paragone – già noto per la sua conduzione del talk show politico La gabbia, andato in onda dal 2013 al 2017 su La7 – aveva preso posizioni molto distanti dalla linea pentastellata sposata dalla dirigenza del partito (a cui aveva accennato anche al Wired Next Fest di Firenze) e aveva speso parole dure anche per Luigi Di Maio, il capo politico del Movimento. Il giornalista e conduttore lo scorso 16 dicembre aveva inoltre votato no alla legge di bilancio, un provvedimento su cui la maggioranza e il governo si giocavano buona parte del loro futuro.

Paragone è nato a Varese, ha 48 anni e prima di dedicarsi alla politica, tra le altre cose era stato direttore dell’house organ della fu Lega Nord La Padania, direttore vicario del quotidiano Libero e anche vicedirettore di Rai1 – oltre a, si diceva, il riconoscibile conduttore di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive di argomento politico, sempre con posizioni che oggi si direbbero populiste. Paragone è senatore dal 2018, e da allora si è distinto per le sue posizioni favorevoli all’alleanza con la Lega di Matteo Salvini, con cui il M5s ha governato fino ad agosto dell’anno scorso.

Di recente il giornalista aveva accusato Di Maio e il resto della dirigenza a 5 stelle di aver reso il M5s un partito “dell’establishment”; ha commentato la decisione dei probiviri del M5s spiegando – tramite un foglietto – su Facebook di essere stato “espulso dal nulla”, aggiungendo un eloquente “c’era una volta il 33%, ora…” (il riferimento è al record dei consensi fatti registrare dal partito, ora dato in grande calo nei sondaggi). Paragone ha incassato la solidarietà di Alessandro Di Battista, uno dei volti più discussi e noti del Movimento: Di Battista ha scritto sui suoi profili social che “Gianluigi è infinitamente più grillino di tanti che si professano tali. Non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui”.

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