Da Wired.it :
Si chiama Worse Ideas. È italiano. Raduna e analizza le intuizioni geniali inviate dagli utenti. E, se hanno potenzialità, passano nelle mani di un team di esperti che le trasforma in realtà
“Assurdo che non ci abbia già pensato qualcuno!”. A tutti capita di dirselo, una volta nella vita, quando si ha un’idea geniale (o che lo sembra) per risolvere piccoli e grandi problemi quotidiani. Perché, per esempio, nessuno ha mai creato un porta-telefono da muro per i bagni pubblici, dove appoggiare lo smartphone che puntualmente ci si ritrova in mano? A fare da “buca delle lettere” per le proposte (prodigiose, inutili o folli lo diranno i posteri) degli inventori inascoltati, arriva Worse Ideas. Un sito che, appunto, raccoglie idee utili per la collettività, le analizza e, se hanno un senso, crea network di professionisti che possano aiutare a svilupparle.
Appena sbarcato sul web, il progetto è un database virtuale che raccoglie soluzioni allo stato embrionale le quali potrebbero, chissà, diventare i colpi di genio dei prossimi anni. Indipendente e non profit, Worse Ideas è stato creato da un gruppo di imprenditori, sviluppatori e designer italiani. Scopo: raccogliere e catalogare le intuizioni innovative inviate dagli utenti, valutarle e, se hanno delle potenzialità, individuare partner qualificati che aiutino a supportarne la realizzazione. Per esempio: docenti universitari, team di ricerca, imprenditori, manager, angel investor (i moderni mecenati).
Sottoporre la propria idea è facile: basta collegarsi al sito, spiegarla brevemente e inviarla. Ognuna viene etichettata con un codice univoco che permette, a chi l’ha proposta, di seguirne l’evoluzione. Non è necessario lasciare alcun dato personale (chi vuole può inserire la propria mail per recuperare il codice, se dovesse perderlo, o per essere contattato) e la condivisione è anonima e gratis.
Il team che analizza le proposte lo fa a titolo gratuito, senza conoscere l’identità di chi le ha pubblicate. Dopo un’analisi a diversi livelli (di efficacia, tecnico, economico…), le idee sono accorpate per argomento nel database. Quelle che passano una prima selezione tecnica vengono discusse da tutto il team: a questo punto si inizia a redigere un piano di fattibilità.
Quali idee possono essere inviate? Tendenzialmente non ci sono limiti: è concesso spaziare in ogni settore, meglio ancora se c’è un impatto sociale utile per la collettività. “Viviamo in un mondo che cambia in maniera repentina da un giorno all’altro. Ci siamo ritrovati nel mezzo di una pandemia globale e fino a poche settimane fa ignoravamo persino il significato di social distancing”, spiegano gli ideatori. “Chissà che questo periodo non ci porti a scoperte incredibili, a rivoluzioni che oggi nemmeno immaginiamo. Bisogna credere nella creatività e nell’intraprendenza di chi fino a ora non ha creduto abbastanza in se stesso”.
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