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mercoledì, Ott 30

Il papà di Thanos Jim Starlin sulle critiche ai film Marvel: “Ognuno pensi ciò che vuole”


Cinema, fumetti e una grande passione per raccontare storie ambientate nel cosmo. Abbiamo incontrato il cartoonist che ha ispirato Avengers Infinity War ed Endgame

Lui è il papà di Thanos, uno di quei personaggi che in molti avranno imparato a conoscere al cinema nella decennale saga del Marvel Cinematic Universe conclusasi nel 2019 con Avengers: Endgame. Ebbene, prima di approdare sul grande schermo, il titano pazzo era nato in un albo di Iron Man nel 1973, che ha segnato la carriera del suo sceneggiatore, Jim Starlin, il quale si è portato dietro il personaggio per anni, fino all’ideazione della saga delle Gemme dell’infinito che ha ispirato il film Marvel. E proprio i cinecomic sembrano essere criticati da diversi registi dopo che Martin Scorsese li ha paragonati a grandi luna park (per poi correggere il tiro). “Ammiro molto il suo lavoro, ma la sua opinione vale come quella di chiunque altro“, racconta Starlin a Lucca Comics & Games. “Ci sono persone cui non piacciono i film Marvel, ma è un problema loro. Io mi sono divertito e mi considero dannatamente fortunato. In ogni caso andrò a vedere il suo Irishman“, chiosa scherzosamente lo sceneggiatore, che ha inaugurato il filone cosmico della Marvel Comics, narrando anche le storie di Capitan Marvel e Warlock.

L’autore ha le idee chiare sul suo ruolo come artefice dei racconti che ora muovono un mercato cinematografico di milioni di dollari: “Chi si aspetta di avere un adattamento che ricopi fedelmente ciò che ha fatto nelle sue storie è uno sciocco“, afferma. Oltretutto, aggiunge, i diritti di molti dei personaggi che apparivano nella saga del Guanto dell’infinito originale erano in mano ad altri, come Fox e Sony. “L’Mcu è un universo completamente diverso rispetto a quello dei fumetti. Sono costretto a guardarlo da questa prospettiva, evitando di confrontarlo con quello che ho creato io, perché altrimenti impazzirei“, dice pragmaticamente Starlin.

Nonostante le differenze, lo sceneggiatore americano ammette di essere rimasto stupito dalla performance di Josh Brolin, l’attore che ha dato le fattezze e la voce proprio al personaggio di Thanos: “Mi ha fatto completamente ricredere rispetto a quanto mi aspettavo: la sua caratterizzazione è stata talmente affascinante che ora non riesco a immaginare un attore diverso a interpretarlo“.

E dire che Starlin ha sempre subito una particolare fascinazione per Thanos: “È il primo personaggio che ho creato e dopo anni e anni ci sono sempre tornato. Lui è il mio bambino. Quando alla Marvel si sono accorti che erano le storie di Thanos che facevano vendere i fumetti, e non quelle dei titolari delle serie in cui compariva come l’originale Capitan Marvel o Warlock, mi hanno lasciato riprendere le redini del personaggio“. Nel corso del tempo la psicologia di Thanos ha preso sempre più complessità, fino a diventare il nichilista amante della Morte e dell’equilibrio che conosciamo. Ma meglio non definirlo un cattivo: “Non credo nella contrapposizione tra eroi e cattivi e nessuno dei miei personaggi è uno o l’altro. Thanos ha minacciato l’universo tante volte quante l’ha salvato, in fondo. Nessuno si può dire totalmente buono o cattivo“, aggiunge Starlin. In fondo, continua, “penso a loro sempre come umani. Anche si tratta di robot, animali o alieni, sono costretto a dare loro motivazioni umane“.

Ma ci sono storie di Thanos che 70enne Jim Starlin vorrebbe ancora raccontare? “Avrei tante idee su Thanos, ma non lavoro più per Marvel o Dc Comics. Al momento mi concentro sulla ripresa di Dreadstar [una serie nata negli anni Ottanta, pubblicata in Italia da diversi editori, ndr]”. Nonostante la recente rottura con Marvel Comics, le speranze dei fan di tornare a leggere delle storie del titano pazzo firmate dal suo creatore non si affievoliscono. Mai dire mai.

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