Il pos e le chiese, una coppia inaspettata. Niente più monetine per accendere una candela: è l’iniziativa che cambierà il modo in cui i fedeli italiani (in altri paesi è già una realtà) verseranno il proprio obolo a partire dai prossimi mesi. Il progetto, realizzato da Banco BPM, supporter del Giubileo 2025, e Numia, leader della monetica in Italia, coinvolge alcune diocesi e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per portare il pos e i pagamenti digitali nei luoghi di culto cattolici.
Come funziona il totem digitale in chiesa
Si tratta di un’iniziativa avviata lo scorso novembre e che ha come obiettivo entro il 2025 di installare 100 totem equipaggiati di POS Numia-Banco BPM nelle chiese italiane più frequentate da visitatori e fedeli. In questo modo, anche chi è sprovvisto della classica monetina potrà comunque effettuare la propria offerta con una donazione rapida e sicura tramite smartphone o carta di credito e bancomat. Il totem, che già si può trovare in alcune chiese, prevede un sistema caratterizzato da una grafica semplice e intuitiva, con tanto di pannello touchscreen multilingua e poche schermate per facilitare l’uso. Dopo una fase pilota che ha visto l’installazione di totem nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, nelle Basiliche di Assisi e installato anche nell’infopoint del Vaticano. Da qui in avanti si procederà con l’installazione di una prima tranche di POS in una trentina di chiese italiane, da Trento a Catania. “Come supporter del Giubileo 2025, abbiamo fortemente voluto realizzare questo progetto che ci vede precursori nel portare l’innovazione dei pagamenti tramite pos nelle chiese. – commenta Stefano Bolis, responsabile Istituzionali Enti e Terzo settore di Banco BPM – L’obiettivo è facilitare le donazioni e sostenere le diocesi nelle loro attività sociali e solidaristiche a favore delle comunità e del territorio.”
Il pos in chiesa, il nuovo modo di fare le offerte
Fabio Pugini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Numia, sostiene che il sistema adotatto con questo progetto promuoverà: “una nuova cultura della donazione digitale”. Mentre, l’economo della CEI, don Claudio Francesconi, ha sottolineato: “Questo progetto, consente di dare continuità al percorso di ricerca e sperimentazione avviato da circa due anni, con l’obiettivo di individuare strumenti digitali di raccolta fondi adatti alle specificità delle realtà ecclesiali italiane”. Il tema dei pagamenti digitali, ricorda ancora don Francesconi, “è stato al centro di un nostro recente convegno nazionale, in cui sono state presentate numerose soluzioni tecnologiche in grado di rispondere ai diversi bisogni delle comunità parrocchiali, dalle più grandi alle più piccole”.