Da Wired.it :
Un gruppo di persone armate si sarebbe introdotto nella sua abitazione durante la notte. L’omicidio arriva a seguito di forti tensioni politiche tra governo e opposizioni, che hanno portato all’arresto di 23 persone lo scorso febbraio
Un gruppo di uomini armati ha ucciso nella notte il presidente di Haiti Jovenel Moïse. Secondo le prime ricostruzioni fornite dal primo ministro ad interim, Claude Joseph, e da Associated Press, un commando si sarebbe introdotto nella casa del 53 enne attorno all’una del mattino del 7 luglio. La moglie di Moïse, anch’essa in casa al momento dell’attacco, si trova attualmente in ospedale, mentre sono ancora sconosciuti i responsabili dell’assassinio.
Secondo quanto dichiarato da Joseph, l’omicidio non dovrebbe innescare un colpo di stato, perché la polizia nazionale di Haiti e le altre autorità stanno tenendo la situazione sotto controllo. L’attacco al presidente è infatti arrivato nel mezzo di una profonda crisi politica ed economica nel paese, a cui è seguito un aumento della violenza tra gruppi armati.
🇭🇹[ALERTE] Le #Président haïtien, Jovenel #Moïse, a été assassiné dans la nuit par un commando armé. Le #PremierMinistre condamne l’acte et appelle la population au calme. (communiqué officiel) #Haiti #Assassinat pic.twitter.com/JreYReJ8IC
— La Plume Libre (@LPLdirect) July 7, 2021
Moïse è stato eletto per la prima volta come presidente nelle elezioni 2015, poi annullate per brogli e ripetute l’anno successivo. Candidato per il centrodestra, Moïse è riuscito a vincere anche le seconde elezioni, cominciando a governare a febbraio 2017. Da allora il presidente è stato accusato di corruzione, per aver gestito in modo illecito finanziamenti pari a 2 miliardi dollari, e di aver represso numerosi oppositori politici. Nel 2019, le proteste della cittadinanza che chiedeva le sue dimissioni sono culminate in violenti scontri con la polizia, durante i quali sono stati uccisi alcuni manifestanti e un giornalista.
All’inizio di quest’anno, il piccolo paese che condivide l’isola di Hispanola con la Repubblica Dominicana è di nuovo piombato in una grave crisi politica, a causa dei contrasti tra governo e opposizione sulla durata del mandato di Moïse. Secondo l’opposizione si sarebbe dovuto dimettere il 7 febbraio 2021, cioè dopo 5 anni dalle elezioni del 2016 e come previsto dalla Costituzione. I suoi sostenitori, invece, sostenevano che avendo cominciato a governare solo nel 2017 sarebbe dovuto restare in carica almeno per un altro anno. A febbraio centinaia di manifestanti sono scesi per le strade chiedendo le sue dimissioni, dopo che il governo aveva arrestato 23 persone, tra cui un giudice della Corte suprema e un alto dirigente della polizia. Moïse ha fatto intervenire la polizia, accusando le opposizioni di stare preparando un colpo di stato che avrebbe incluso un piano per assassinarlo.