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giovedì, Mag 07

Il primo passo nel futuro dei cinema: la piattaforma di streaming d’essai in collaborazione con le sale



Da Wired.it :

Si chiama MioCinema, parte il 18 maggio e finché i cinema rimangono chiusi, il 40% del prezzo di noleggio dei film andrà alle sale, anzi, a una in particolare

Il futuro del cinema nel mondo sembra chiaro e l’ha spiegato Andrea Occhipinti, presidente di Lucky Red: “Le catene o chi programma le catene avranno anche una piattaforma online di noleggio. I circuiti delle sale più organizzati o già ce l’hanno o la stanno mettendo a punto. Ce l’ha la grande catena AMC e in Spagna pure esiste un progetto come il nostro”. Il progetto a cui si riferisce è MioCinema: una piattaforma per il noleggio film, appunto, pensata per vivere in armonia con le sale cinematografiche, non in contrapposizione. Questo significa che ora che i cinema sono chiusi, MioCinema presenta i film che dovrebbero essere in sala ma che vengono dirottati online, versando il 40% dei proventi dei noleggi agli esercenti. Quando le sale riapriranno, invece, metterà a noleggio i film dopo che sono passati nei cinema (come tutte le piattaforme on demand) e promuoverà tramite titoli di catalogo o rassegne ad hoc quelli che invece escono al cinema. Tutto nella direzione del cinema d’essai, che poi a oggi comprende molti più lavori di quelli del solo circuito dei festival.

L’impresa non è da poco ed è un dito puntato verso il futuro della distribuzione, ma soprattutto è stata realizzata necessariamente in fretta, vista l’emergenza in corso. Partirà il 18 maggio, ma sul sito è già possibile lasciare la mail per essere avvisati, e sarà solo su browser all’inizio. La rapidità con la quale il partner tecnico di tutta la faccenda, cioè MYmovies.it (da cui anche il nome), ha dovuto mettere in piedi l’infrastruttura, fa sì che un’app dedicata e poi anche la versione per smart tv non possano essere pronte subito, ma, nell’ordine indicato, arriveranno. Nell’attesa, MioCinema funzionerà su tutti i browser compatibili con i suoi DRM, quindi chi sfrutta HTML5 sicuramente, ma non per esempio Chrome su iOs (lì funziona solo con Safari). Si partirà con un film bellissimo che è Les Miserables di Lady Lj (nonostante il titolo, non ha niente a che vedere con Victor Hugo, è un’opera dura e metropolitana di banlieue e inseguimenti che ha preso premi a Cannes), a cui seguiranno per Lucky Red Mathias e Maxime e Dopo il matrimonio. Il prezzo del noleggio per questi titoli sarà 7€, che è quasi il doppio dei consueti noleggi on demand, ma va considerato che si tratta di titoli che passano per la prima volta e che sono sottratti alle sale (dove un biglietto costa 6 o 7 euro, mentre un noleggio è unico anche se lo si guarda in tre). Perché, per l’appunto, MioCinema è realizzato a braccetto con le sale da cui le stesse devono trarre un guadagno.

Ogni utente, all’atto di registrazione, immette il proprio CAP e tra le sale vicino a sé che hanno aderito può scegliere quella di riferimento. Sono 75 i cinema al momento coinvolti e l’obiettivo è arrivare a 100 per la partenza; non sono ammessi multisala, nemmeno strutture che proiettano blockbuster e cinema commerciali, MioCinema ha la forza di essere verticale e si rivolge al circuito del cinema d’essai. Sarà proprio la sala scelta a prendere il 40% del costo di noleggio pagato (almeno finché le sale sono chiuse e i film che avrebbero dovuto programmare escono direttamente online), quindi gli esercenti avranno tutto l’interesse a spingere la piattaforma ai loro clienti affezionati. Quando, invece, le sale potranno riaprire, MioCinema non avrà più prime visioni, ma diventerà una piattaforma on demand come le altre, con prezzi allineati (però, sempre dedicata al cinema di qualità). La differenza sarà che, per missione, terrà conto di che cosa esce nei cinema e immaginerà promozioni e rassegne che aiutino quei film che le sale hanno in cartellone, comprese le anteprime con i registi. È come se ogni cinema potesse coltivare il proprio pubblico anche online.

Come spiegano gli stessi animatori del progetto, il problema è anche il fatto che sulle altre piattaforme quel tipo di cinema d’autore e da festival è spesso penalizzato, schiacciato tra film più grossi e marginalizzato nella maniera in cui è presentato. Non rende come potrebbe, perché non arriva a chi lo desidera e non è promosso a chi lo cerca. Invece MioCinema, essendo dedicato solo a quei film, è un luogo in cui dar loro risalto. È insomma una piattaforma verticale per appassionati e una che intrattiene un rapporto con le sale, così da promuoversi a vicenda. Lo scontro, tuttavia, sarà durissimo. Quello del video on demand è un mercato di soli player giganteschi, in cui MUBI o Chili (che pure sono colossi) sembrano nani, un mercato dominato da Google Play, Rakuten, Apple Tv e simili, nel quale persino Sky e Amazon fanno concorrenza e tutti sono raggiungibili con il telecomando del televisore, una posizione estremamente difficile da raggiungere (stare con la propria app sui sistemi operativi di tutti modelli di tutte le marche di televisori è un’impresa anche più complicata di avere una versione della propria app mobile che funzioni con tutti i modelli e le versioni di Android e iOs).

(Foto: da “Les Miserables”)

L’esercizio è, infatti, ancora una componente fondamentale dello sviluppo economico di un film, levare le sale di mezzo di colpo vorrebbe dire levare più della metà del guadagno da un film (e quindi più della metà di quello che si può spendere per produrlo). Vale per Avengers (che incassa 2,8 miliardi di dollari nelle sale di tutto il mondo prima di andare a noleggio on demand), ma vale anche per i lavori piccoli, che non hanno il vantaggio di arrivare ovunque e non possono essere visti al cinema da tutti, perché magari distribuiti solo nei grandi centri o là dove esistono cinema d’essai. Anche per loro pensare di andare solo online è una perdita, per questo MioCinema vuole creare un sistema in cui lo spettatore possa vedere film in streaming e al tempo stesso ricevere promozioni, essere invogliato e spinto in sala. Lo streaming non come sostituto, ma come volano dell’esercizio.

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[Fonte Wired.it]