Per chi negli ultimi quarant’anni non avesse visto dei film americani, è importante spiegare che il prom è una grande festa per la fine del liceo. Prom deriva dalla parola francese promenade, che significa una passeggiata in un posto contornato da natura, uccellini che cantano come quelli di Cenerentola, donne vestite bene a braccetto di uomini molto eleganti. In realtà, però, il prom è una festa di ballo, preceduta da mesi di organizzazioni, una cena elegante e un cosiddetto sleepover a casa di amici dopo il ballo.
A volte la stagione del prom inizia a maggio, ma è giugno il mese in cui si incontrano ragazzi e ragazze vestiti come se andassero a un ballo al castello. Quando si passa di fianco a loro sul marciapiede, si è travolti da un miscuglio di profumo dolciastri, capelli messi su che neanche al gran galà, rumore di tacchi (forse messi per la prima volta – molte ragazze traballano), risatine, e molta, moltissima emozione. Il prom, infatti, è un evento tradizionale americano e viene preso molto sul serio.
Anche se alcune cose che abbiamo visto nei film sono veritiere, molte altre sono state nascoste, anche perché i film durerebbero sei ore. Non è così facile come appare: oltre a mostrare il benestare economico delle famiglie, i prom sono pieni di ansia, problemi di autostima, delusioni e anche felicità. È la penultima volta che le ragazze si possono vestire da principesse e i ragazzi da principi, è una prova costume per il matrimonio, ultima e definitiva occasione.
Nel periodo in cui l’idea di coppia era quella di un uomo e una donna, era di lui il compito di invitare una ragazza, possibilmente la più bella, al prom. Adesso invece non è più così. La scelta e l’invito sono i primi passaggi da fare, verso la fine dell’anno scolastico. L’età dell’adolescenza, lo sappiamo, è carogna. L’importante è essere conformi, non farsi notare particolarmente, essere all’ultima moda e, possibilmente, avere un corpo atletico. Coincide però con il periodo dell’ansia sociale, del terrore di essere lasciati da parte, derisi. Infine, è il periodo in cui si è più brutti: peli, sudorazione, foruncoli, seno che comincia ad arrivare e non si sa come gestire, voce (maschile) che sfodera degli acuti inaspettati. Non è certo il momento della vita in cui ci si sente a proprio agio e dover chiedere a un compagno o una compagna di andare al prom. Anche se, diversamente dai film, non è una richiesta di mettersi insieme, c’è sempre alta probabilità di sentirsi dire no grazie. Certamente crea disagi, crisi di pianto, terrore, timidezza. Se è vero che gli studenti americani non hanno l’esame di maturità, hanno anche loro un esame doloroso che lascia strascichi di ansia per il resto della vita. Come si fa: “Ah, a proposito, vuoi venire con me al prom?” Quand’è che si lancia una bomba del genere? A pranzo? Durante l’ora di letteratura? Alle macchinette del caffè? E se la risposta è no, cosa si risponde? “Ok, no problem” e poi si va in bagno a piangere?
Un percorso faticoso, per molti
Nel frattempo, nelle high school vere e non nei film, le preparazioni fatte da genitori, studenti e amministrazione scolastica, sono lunghe e a volte complesse. Bisogna trovare un parrucchiere di fiducia e un centro di manicure e pedicure fidato; il vestito, che si può noleggiare o acquistare e può costare fino ai mille dollari. Questa è una delle scelte scelte che richiede soldi, e il coraggio di sfoggiare a tutti i propri gusti personali di moda e anche le proprie curve. Si deve trovare un ristorante, che potrebbe costare dai 20 ai 50 dollari l’uno, e un posto che ospiti un centinaio di adolescenti, addobbarlo come si deve; capire come arrivarci, se in limousine (cara) o nella macchina figa dei genitori ricchi; scegliere la musica da ballare, sia scatenata che melensa; il DJ, il fotografo, che ha un ruolo essenziale. Le fotografie sono praticamente obbligatorie e sono care e molte. Un’oretta a casa, prima di andare, sia da soli che con il gruppo di amici e amiche che si vestono insieme. Poi, fotografia quando si incontrano, sia di coppia che di gruppo. Infine, bisogna organizzare la vendita dei biglietti, il cui prezzo varia dai 20 ai 100 dollari. Tutti questi costi vietano a molti studenti di partecipare: diversamente dai film, negli Stati Uniti c’è molta povertà e tanti genitori non possono permettersi spese superflue.