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Il quantum computing ci dà l’opportunità di imparare dagli errori (commessi con l’AI) e ricominciare

by | Dic 5, 2025 | Tecnologia


Mentre il settore tecnologico sta ancora cercando di assestarsi dopo l’exploit dell’intelligenza artificiale generativa, gli addetti ai lavori hanno già individuato il prossimo passaggio “critico” nell’avvento del quantum computing. E se fino a oggi veniva considerato come una rivoluzione la cui concretizzazione era piuttosto indefinita, ora sembra avere contorni decisamente più nitidi. A esserne convinta è IBM, che ha recentemente aggiornato la sua roadmap per lo sviluppo dei computer quantistici fissando sul calendario una data precisa: il 2029.

Nel giro di tre anni, infatti, i ricercatori dell’azienda statunitense contano di realizzare il primo computer quantistico fault tolerant.  Un passaggio che permetterà di avviare una nuova fase nel settore, abbandonando l’ambito della semplice ricerca per passare a un’applicazione pratica del quantum computing.

Un cambiamento epocale alle porte

La fault tolerance è la capacità di un computer quantistico di continuare a funzionare anche quando i suoi componenti commettono errori, cosa che nel mondo quantistico succede molto spesso. I qubit sono estremamente fragili: possono perdere informazioni, cambiare stato o essere disturbati dall’ambiente. Riuscire a eliminare gli errori è una delle sfide che i ricercatori stanno affrontando.

Alessandro Curioni, direttore dell’IBM Research di Zurigo, spiega nel corso di un incontro con la stampa europea l’impatto che avrà a livello pratico. “Gli attuali computer quantistici sono in grado di compiere 5.000 operazioni con un buon livello di affidabilità. Raggiungere la fault tolerance consentirà di eseguirne 100 milioni. Un aumento esponenziale, che consentirà di sfruttare a pieno le capacità del quantum computing.

Secondo Curioni, però, la portata di questo traguardo è amplificata dal connubio con lo sviluppo dell’AI. “Per la prima volta ci troviamo di fronte a uno scenario in cui hanno fatto la loro comparsa due profonde innovazioni tecnologiche contemporaneamente”, spiega. “L’impatto dei nuovi modelli di AI e della disponibilità di computer quantistici apre degli scenari completamente nuovi”.

Un nuovo modo di affrontare i problemi

Il fattore decisivo, secondo Curioni, è il fatto che entrambe le tecnologie cambiano radicalmente le basi stesse del calcolo computazionale. “Fino a oggi il modo di operare prevedeva l’analisi di un problema ‘fisico’, farne un’astrazione sotto forma di un’equazione e ottenere la soluzione, tutto in maniera estremamente lineare. Con l’AI, tutto questo è cambiato. Oggi è possibile creare grandi modelli di intelligenza artificiale dai quali è possibile derivare ulteriori modelli specializzati, che sono in grado di risolvere problemi che prima erano fuori dalla nostra portata”.

Qualcosa di simile accade con il quantum computing, che cambia il modo di rappresentare la realtà. Non essendo legato alla logia binaria del calcolo tradizionale, un computer quantistico permette di rappresentare infinite possibili probabilità contemporaneamente. “Ciò che poteva essere molto difficile utilizzando il vecchio sistema di rappresentazione diventa molto più facile”, sintetizza Curioni.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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