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giovedì, Nov 21

Il Regno Unito usa l’intelligenza artificiale contro il gioco d’azzardo


Un software dotato di un algoritmo “intelligente” sperimentato oltremanica è in grado di bloccare comportamenti rischiosi di giocatori d’azzardo e sarà introdotto in molte sale del Regno Unito

(foto: Getty Images)

È stato progettato un software che, grazie all’intelligenza artificiale, rileva e previene i comportamenti patologici dei giocatori. Presto, come riporta la Bbc, se ne doteranno molti apparecchi da gioco e scommesse nel Regno unito. Si chiama Anonymous Player Awareness System ed è stato lanciato dal Betting and Gaming Council (Bgc), ovvero un gruppo industriale che rappresenta il 90 per cento del mercato delle scommesse d’oltremanica. Tra i primi operatori a implementare il sistema ci sono Betfred e Ladbrokes Coral: le due società hanno confermato di aver installato il software rispettivamente su 1.600 e 3.200 punti vendita.

La tecnologia viene così in soccorso ai comportamenti compulsivi e alla dipendenza dal gioco d’azzardo e tenta di ridurre una tendenza in aumento, anche fra i più giovani. Il funzionamento è semplice: quando l’intelligenza artificiale rileva un comportamento eccessivo e irregolare fa scattare il blocco della macchina per almeno 30 secondi. In questo frangente temporale compariranno all’utente sulla schermata dei messaggi su come giocare responsabilmente. Contemporaneamente una notifica di allerta verrà inviata anche alla sala da gioco, in modo che lo staff sia consapevole di quanto sta avvenendo. Tra i modelli comportamentali che il software cerca di rilevare ci sono la volontà di recuperare le perdite, il passare troppo tempo su una singola macchina e l’azzardo rapido in una serie di giochi diversi.

Bastano trenta secondi?

Se l’obiettivo è quello di responsabilizzare il giocatore, come scrive il Telegraph alcuni attivisti contro la dipendenza da gioco d’azzardo ritengono che 30 secondi non sarebbero sufficienti allo scopo. Di fatto, in inglese ci si riferisce questo brevissimo periodo di tempo con l’espressione cool off period, ovvero una sorta di pausa di raffreddamento durante la frenesia del gioco. L’algoritmo attiva in tempo reale questo meccanismo proprio quando percepisce che il giocatore sta prendendo rischi elevati. Se da un lato il sistema di blocco tutela l’utente dal rischio, dall’altro il messaggio sul gioco responsabile tenta di intervenire sulle attitudini compulsive dell’utente.

Tuttavia uno studio norvegese, pubblicato lo scorso settembre, ha indagato gli effetti di una pausa forzata alle slot machine di un minuto e mezzo. I risultati del team di ricerca hanno dimostrato che il giocatore non ha diminuito né il denaro scommesso, né il tempo trascorso alla macchina quando ha ripreso il gioco. Di fatto, quindi la pausa imposta non avrebbe “effetti significativi”. Secondo la presidente del Bgc, Brigid Simmonds, invece, “questa tecnologia porterà ad un ambiente che promuove un gioco più sicuro”. Se infatti l’algoritmo non può intervenire nella cura del disturbo ludopatico, può quantomeno proteggere il giocatore d’azzardo nel momento in cui sta prendendo un rischio elevato.

I numeri del gioco in Italia

L’adozione di questo software, di cui si è discusso anche alla Responsibile Gambling Week (la settimana britannica del gioco d’azzardo responsabile), sempre nel Regno Unito, potrebbe avere grande potenziale in tutto il mondo se porterà a risultati positivi. Essendo pensato per chi ha un comportamento di dipendenza risponderebbe infatti a una condizione in aumento. Anche nel nostro paese i numeri non sono incoraggianti. Secondo quanto riporta YouTrend, citando gli ultimi dati del 2017, l’Italia detiene il primato europeo per il tasso di slot machine per abitante: una ogni 151 cittadini. Sempre nello stesso anno circa 17 milioni di persone avrebbero giocato almeno una volta: sette milioni in più solo rispetto al 2014.

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