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mercoledì, Giu 10

il riconoscimento facciale non è mai stato così semplice

Da Punto-Informatico.it :

Nella prima metà di quest’anno si è parlato in più occasioni del riconoscimento facciale di Clearview, analizzando la tecnologia proposta dalla startup newyorkese da diversi punti di vista: quello della privacy, il metodo impiegato per istruirne gli algoritmi e il target d’utenza. In questo articolo prendiamo in esame invece quello di PimEyes.

Riconoscimento facciale e privacy: ecco PimEyes

Si tratta di un sito Web (link a fondo articolo) che permette a chiunque di caricare la fotografia di una persona e ottenere in pochi secondi l’elenco completo delle risorse online che la raffigurano, risalendo così anche alla sua identità se ignota. Di seguito un esempio fornito sulla homepage, utile per comprenderne il funzionamento.

Come funziona il riconoscimento facciale di PimEyes

Il servizio è offerto in modo del tutto gratuito sotto forma di unlimited trial, ma chi è disposto a mettere mano al portafogli può accedere a funzionalità Premium come il supporto tecnico o la ricezione di avvisi quando la piattaforma identifica la pubblicazione di un’immagine contenente il soggetto. C’è anche un’API messa a disposizione di aziende e sviluppatori.

Le tariffe di PimEyes Premium

PimEyes effettua una scansione su risorse come Tumblr, YouTube, i blog WordPress, testate editoriali e molto altro ancora. Il team polacco responsabile del progetto afferma che l’obiettivo è quello di consentire agli utenti di proteggere la loro privacy e di impedire lo sfruttamento non consentito della propria immagine, ma considerando che nulla vieta di caricare la fotografia di altri non si possono escludere abusi.

Sebbene la discussione a proposito del riconoscimento facciale sia andata accendendosi nell’ultimo periodo, complice anche la posizione assunta in merito da alcune grandi aziende (l’ultima delle quali IBM) e dalle autorità, non si tratta di una tecnologia inedita: già nel 2016 su queste pagine si scriveva di FindFace, applicazione lanciata dalla russa NtechLab per consentire a chiunque di risalire all’identità di uno sconosciuto partendo esclusivamente dal suo volto, rimasta attiva per qualche tempo prima fino al settembre 2018 e poi messa offline.



Fonte Punto Informatico Source link