Al centro della discussione è apparsa la ricerca dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility del Politecnico di Milano, realizzata in esclusiva per Geely. L’analisi ha offerto uno dei pilastri del Rinascimento Tecnologico: dati concreti su come tecnologia e sicurezza stiano già modificando l’ecosistema italiano. Gli ADAS installati tra il 2010 e il 2024 hanno generato 1,89 miliardi di euro di risparmi netti per la collettività, hanno ridotto del 12% il numero di incidenti e del 13% la gravità degli infortuni. Per la prima volta da anni, la sicurezza diventa un argomento mainstream: gli acquirenti italiani sono disposti a pagare in media 1.629 euro in più per avere assistenza alla guida evoluta.
Sul palco si è parlato anche di intelligenza artificiale, con un’attenzione particolare alla GenAI, la cosiddetta “generative AI”. Il termine indica i modelli in grado di creare nuovi contenuti — testi, immagini, risposte contestuali, soluzioni progettuali — invece di limitarsi a riconoscere pattern o classificare informazioni. È questa capacità generativa a rendere le interfacce di bordo più intelligenti: l’auto interpreta il contesto, adatta i suggerimenti, anticipa bisogni e costruisce un dialogo sempre più naturale con il conducente. Una trasformazione che sposta l’auto dal ruolo di macchina a quello di ambiente cognitivo.
Competenze, lavoro e il perché Milano piace a Geely
Il passaggio più “politico” della giornata è stato dedicato al tema delle competenze. Il Politecnico ha confermato che la conversione tecnologica del settore richiede figure che oggi il mercato italiano fatica a offrire: software engineer, battery specialist, data scientist, tecnici della connettività e profili capaci di gestire architetture digitali complesse.
Il 56% delle aziende automotive denuncia una carenza strutturale di competenze chiave, mentre quasi la metà richiede nuovi set professionali che vadano oltre il semplice aggiornamento delle figure attuali. Questa fotografia è un punto nevralgico del Rinascimento Tecnologico: senza capitale umano adeguato, ogni salto tecnologico resta incompleto.




