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venerdì, Lug 31

Il Senato ha votato l’autorizzazione a processare Salvini per il caso Open Arms



Da Wired.it :

Gli atti adesso passano al tribunale ordinario di Palermo, che deciderà se archiviare le accuse o rinviare a giudizio l’ex ministro. I reati imputati a Salvini sono sequestro di persona e omissioni di atti di uffici

(foto: Andreas Solaro/Afp/Getty Images)

Il Senato il 30 luglio ha deciso che l’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, potrà essere processato dal tribunale dei ministri di Palermo per i reati contestatigli di sequestro di persona e omissioni di atti di uffici in relazione al caso Open Arms. Con 149 voti a favore e 141 contrari è stata respinta, infatti, la relazione della Giunta per le immunità parlamentari che, il 26 maggio, aveva negato l’autorizzazione a procedere. Lega, Forza Italia e Fratelli si sono schierati sul fronte della contrarietà al processo. Di parere opposto, invece, i senatori del Partito democratico, Movimento 5 stelle, Liberi e uguali e Italia Viva. Soprattutto il partito di Matteo Renzi è stato determinante in quest’ultima tornata perché il 26 maggio, durante i lavori della Giunta, aveva deciso di non partecipare al voto.

Ora, il tribunale dei ministri girerà il caso a quello ordinario di Palermo, competente per autorità territoriale, che potrà decidere se archiviare le accuse o rinviare a giudizio Matteo Salvini. Su Twitter l’ex ministro ha commentato l’esito del voto dicendo di essere “orgoglioso di aver difeso l’Italia”.

Il caso Open Arms

“Il processo sarà un’occasione importante per ristabilire la verità dei fatti e per riaffermare, una volta per tutte, l’inviolabilità delle leggi internazionali e nazionali che regolano la nostra convivenza civile e che hanno permesso alle democrazie europee di non ripetere gli errori tragici del passato”, ha commentato in in suo comunicato stampa la ong spagnola coinvolta nel caso.

Le leggi a cui si riferisce Open Arms sono la Convenzione Sar e Solas e il Trattato di Amburgo del 1979 che, in buona sostanza, prescrivono di prestare soccorso alle persone in difficoltà in mare. Nel luglio del 2019, l’ex ministro ha lasciato che 107 persone rimanessero a bordo della nave della ong a largo delle coste italiane. Tra i migranti c’erano diversi minori e altri che richiedevano dei soccorsi. Secondo il tribunale dei ministri, Salvini “sin da quando, apprendendo dell’intervento di soccorso posto in essere in zona Sar libica dalla Open Arms, coerentemente con la politica inaugurata all’inizio del 2019, adottava nei confronti di Open Arms, d’intesa con i ministri della difesa e delle infrastrutture e dei trasporti, il decreto interdittivo dell’ingresso o del transito in acque territoriali italiane, qualificando l’evento come episodio di immigrazione clandestina, a dispetto del riferimento alla situazione di difficoltà del natante su cui i soggetti recuperati stavano viaggiando”.

Nella sua memoria difensiva, invece, l’ex ministro ha sottolineato che le operazioni di soccorso dovevano essere guidate dalla Spagna (paese di bandiera della nave) o da Malta (più vicina dell’Italia per i salvataggi) e che quindi l’Italia non aveva alcuna competenza e obbligo nel far sbarcare le persone trattenute sulla Open Arms: in realtà, tuttavia, non esiste nessuna norma internazionale che leghi lo sbarco di una nave alla bandiera nazionale che batte.

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[Fonte Wired.it]