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mercoledì, Feb 12

Il Senato si è espresso: Salvini verrà processato per il caso Gregoretti



Da Wired :

Arriva il nulla osta di Palazzo Madama al processo per l’ex ministro dell’Interno in merito al caso della nave Gregoretti. Il tribunale del ministri gli contesta l’ipotesi di sequestro di persona per i 131 migranti rimasti a bordo della nave nel luglio scorso

(foto: Roberto Monaldo / LaPresse)

Il Senato ha autorizzato il processo nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona nel cosiddetto caso Gregoretti risalente alla scorsa estate, quando aveva impedito per oltre tre giorni lo sbarco di 116 persone che erano state tratte in salvo nel Mediterraneo dall’omonima nave della marina militare. La Lega non ha partecipato al voto uscendo dall’aula. Il voto non è ancora definitivo perché, come ha spiegato la presidente Elisabetta Casellati, le urne resteranno aperte fino alle 19, per consentire a tutti i senatori di esprimersi. Subito dopo verrà annunciato il voto finale e complessivo. Per procedere, i magistrati hanno infatti bisogno dell’autorizzazione del parlamento, così come prevede la Costituzione all’articolo 96, visto che l’eventuale reato sarebbe stato commesso da Salvini nell’espletamento delle sue funzioni di ministro e non come privato cittadino.

Come siamo arrivati fin qui?

Il tribunale dei ministri di Catania – una struttura creata appositamente nei distretti di Corte d’appello ogni volta che ci si trova in presenza di un ministro coinvolto in un presunto reato nell’esercizio delle sue funzioni – aveva inviato la richiesta di autorizzazione a procedere lo scorso dicembre e, dopo vari posticipi, la giunta per le immunità del Senato aveva deciso, lo scorso 21 gennaio, per il voto di Palazzo Madama. Di fatto, la maggioranza aveva disertato il voto per scongiurare interferenze con le allora imminenti elezioni in Emilia-Romagna e la situazione si era chiusa in parità, fra cinque voti a favore dei leghisti e cinque contrari fra Fratelli e Forza Italia. Il pareggio ha fatto sì che l’ultima parola spettasse all’aula.

Ma cosa era successo, a luglio?

A quasi un anno dalla vicenda Diciotti, lo scorso 25 luglio 2019 al largo di Lampedusa, la nave Gregoretti ha fatto salire a bordo 50 migranti che erano stati soccorsi dal peschereccio Accursio Giarratano, ed altri 91 salvati invece da un pattugliatore della Guardia di Finanza. A quel punto la Gregoretti si è diretta verso Lampedusa, dove le persone in imminente pericolo sono state fatte sbarcare, mentre altre 131 sono restate a bordo dopo il divieto allo sbarco arrivato da Matteo Salvini. Solo il 31 luglio 2019 la situazione si è sbloccata: l’ex ministro ha concesso l’autorizzazione allo sbarco dei 116 – nel mentre erano scesi 15 minori il 29 luglio – erano scesi avendo avuto la “certezza” che tutti verranno ridistribuiti in alcuni paesi europei (Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda) e in strutture messe a disposizione dalla Cei.

L’intervento di Salvini in Senato

Chiariamo una volta per tutti davanti a un giudice” ha detto l’ex ministro dell’Interno prima che i senatori venissero chiamati a esprimersi. “Facciamo decidere a un giudice, usciamo da quest’aula e facciamo decidere a lui”, ha ribadito, entrando poi nel merito della vicenda: “La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo, ma se ci deve essere un processo che ci sia”, ha chiosato.

Durante la lunga giornata il dibattito è stato sull’ordine del giorno presentato dal centrodestra (Fi e FdI) che ha ribadito il no all’autorizzazione a procedere e quindi espresso la contrarietà al processo. Per il suo schieramento, infatti, Salvini non ha violato alcuna legge. E sulla stessa posizione sembrava porsi anche Matteo Renzi che, prima del voto, aveva dichiarato: “Non credo che abbia commesso reati, ma è lui a chiedere di essere processato. Noi votiamo per processarlo“.

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[Fonte Wired.it]