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giovedì, Gen 20

Il Signore degli anelli, perché nessuno celebra il ventennale?



Da Wired.it :

Nelle scorse ore è arrivato un annuncio molto atteso dai fan de Il Signore degli anelli, ovvero l’ufficializzazione del titolo della serie che arriverà il prossimo 2 settembre su Amazon Prime Video. L’adattamento seriale delle storie ideate da J.R.R. Tolkien s’intitolerà infatti Gli Anelli del potere e, come già anticipato, sarà ambientato nella cosiddetta Seconda era della Terra di Mezzo, epoca nella quale furono forgiati appunto i magici anelli la cui storia è legata a doppio filo alle avventure che si svolgono nel mondo tolkeniano. Un video di anticipazione ha rivelato il titolo accompagnandolo con le righe rese immortali nei romanzi: “Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, / Sette ai Principi dei Nani nelle loro rocche di pietra, / Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende, /Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra, /Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende”.

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Sino ad oggi, gli spettatori hanno visto sullo schermo solamente la storia dell’Unico Anello – ma prima che ce ne fosse uno, ce n’erano molti… e siamo entusiasti di condividere la loro epica storia”, hanno spiegato gli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay a commento del teaser in cui il titolo, forgiato davvero in un calco per metalli, è stato svelato:  “Gli Anelli del Potere unisce tutte le storie principali della Seconda Era della Terra di Mezzo: la forgiatura degli anelli, l’ascesa di Sauron l’Oscuro Signore, l’epica storia di Númenor e l’Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini“. Cresce dunque l’attesa per questo nuovo capitolo che andrà a esplorare antiche storie all’interno della saga di Tolkien, e forse non è casuale che l’annuncio sia avvenuto proprio in questi giorni: dopo aver debuttato a livello internazionale nel dicembre 2001, il primo film tratto dalla trilogia de Il Signore degli anelli: La compagnia dell’anello, arrivava in Italia proprio il 18 gennaio 2002.

In questi mesi, dunque, cadono i vent’anni dall’esordio della serie filmica che ha reso ancora più immortale questo universo narrativo, infrangendo parecchi record: un budget monstre di oltre 280 milioni di dollari per un guadagno di quasi 3 miliardi a livello globale, trenta candidature agli Oscar di cui 17 vittorie, una ricaduta inimmaginabile non solo sull’intera industria cinematografica, ma anche sulla cultura fantasy in generale per non parlare del boost incredibile dato al turismo della Nuova Zelanda, terra in cui Peter Jackson, originario di lì, aveva deciso di ambientare le sue pellicole, così come anche il successivo trio de Lo Hobbit. Considerata da pubblico e critica come una delle saghe filmiche più importanti della storia, Il Signore degli anelli gode di un riconoscimento senza pari.

Eppure questo suo ventennale sembra essere passato un po’ in sordina. Forse il fatto è ancora più evidente dato che veniamo, sempre negli scorsi mesi, da un grande battage riguardante l’anniversario di un’altra grande saga fantasy, quella di Harry Potter. Reunion speciali, game show celebrativi, maratone al cinema e in tv e così via: le avventure del maghetto di J.K. Rowling, anch’esse arrivate al cinema vent’anni fa, sono state onorate con tutti i crismi. Per Il Signore degli anelli le cose stanno andando in modo molto diverso e non sono state organizzate iniziative ufficiali o reunion in grande stile.

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C’è da dire che nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito ad una sorta di reunion “spontanee”: nel maggio 2020, nel pieno dei vari lockdown imposti dal coronavirus, l’attore Josh Gad era riuscito a riunire moltissimi degli interpreti principali, da Elijah Wood a Ian McKellen, da Orlando Bloom a Viggo Mortensen, passando per Sean Astin, Miranda Otto, Orlando Bloom, in una diretta su YouTube che ha raccolto 100mila dollari da devolvere in beneficenza. Più di recente, all’interno del Late Show di Stephen Colbert, Astin, Bloom, Wood, Billy Boyd, Dominic Monaghan ma anche Andy Serkis e Hugo Weaving si sono prestati a un ironico video rap che ribadiva come quella di Jackson fosse la migliore trilogia filmica mai realizzata.



[Fonte Wired.it]