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giovedì, Set 24

Il team Staccah Staccah vince l’hackathon delle Ai promosso da BTcino



Da Wired.it :

La soluzione proposta ha convinto la giuria di “Challenging the chatbot” per il suo approccio innovativo e funzionale, basato sulla costruzione di un database realmente vicino alle domande dei potenziali utenti


Partecipazione vincente per il team Staccah Staccah a Challenging the chatbot, l’hackathon lanciato da BTicino, riconosciuto attore nel settore delle infrastrutture elettriche e digitale per gli edifici. L’obiettivo per i partecipanti era sviluppare un’intelligenza artificiale in grado di interfacciarsi e dialogare con l’assistente virtuale del marchio, che già offre informazioni su Living Now, la linea di dispositivi elettrici al servizio della casa smart. Intelligenze artificiali a confronto quindi, protagoniste possibilmente di un dialogo coerente, duraturo e ricco di informazioni al servizio dell’utente finale.

Al termine di una intesa giornata di lavoro in team, che ha visto i partecipanti interagire da remoto, la giuria ha assegnato il primo posto nella competizione a Staccah Staccah. Il gruppo di lavoro composto da Michele Lizzit, Alberto Zurini, Samuele Turci, Andrea Cracco e Giacomo Ferretti ha convinto la giuria, andando al cuore del contest – lo sviluppo del chatbot – e superando alcuni dei problemi insiti nella richiesta (compresa l’assenza di una specifica letteratura in merito). Il lavoro del team ha messo al centro soprattutto la costruzione del database, con l’utilizzo di query reali, prodotte da veri utenti interessati ai prodotti BTicino.

Grazie al dataset generato, il team ha sviluppato una Ai in grado di generare, alla risposta del chatbot proprietario, domande successive, funzionali alla generazione di una conversazione utile. Un approccio che ha convinto la giuria composta da Andrea Cerri, responsabile comunicazione digitale BTicino; Marco Farina, founder e amministratore delegato Logol; Alessandro Maserati, manager #ArtificialIntelligence Logol; Luca Zorloni, giornalista Wired Italia; Marco Di Pilla, corporate business partner Talent Garden. I giudici – che hanno valutato le proposte riuniti al Talent Garden Calabiana di Milano – hanno infatti decretato l’idea convincente grazie alla sintesi di soluzione avanzata e approccio originale, con una impostazione di pensiero out of box. La costruzione del database è stato giudicato il tratto distintivo dell’intera operazione, anche in relazione alle altre proposte, e in grado di intercettare reali applicazioni di business.

Soddisfazione quindi per i cinque studenti che provengono da diverse regione italiane e sono accomunati dagli studi in area stem: Lizzit studia Management and Computer Science a Roma, Zurini ingegneria elettronica a Udine, Turci informatica a Bologna, Cracco bioinformatica a Verona e Ferretti informatica per la comunicazione digitale a Milano. Come dichiarato a margine della proclamazione dal team, “siamo onorati di aver partecipato e aver vinto l’hackathon, che per noi è un’opportunità per imparare e metterci in competizione con un lavoro di team. La sfida proposta da BTicino è stata molto interessante, e ci ha dato l’opportunità di interagire con un chatbot evoluto come quello realizzato da BTicino. Siamo contenti di essere riusciti a presentare una soluzione funzionante in così poco tempo. Vi ringraziamo per l’interessante opportunità e di credere nei giovani. Speriamo di poter tornare a gareggiare l’anno prossimo”.

Una menzione d’onore è toccata invece a Fort’n’AI: la proposta presentata verteva sull’utilizzo di una serie di template di testi e sull’utilizzo di Bert, sull’analisi della morfologia del testo per generare frasi sintatticamente corrette e su un knowledge graph per immagazzinare il sapere dell’agente che comunica col bot.

Gli altri team in gara, per un totale di 26 partecipanti, erano Marcone Team; Psp; Rob the Bot; Yellow squishy fishy; Lamezia-Milano; Ohmycode.

Ai vincitori quindi la soddisfazione della vittoria, ma anche un premio in denaro, mille euro ciascuno sotto forma di buoni Amazon. L’hackathon Challenging the chatbot , che BTicino ha lanciato in collaborazione con Logol AG, ha quindi portato nuove consapevolezze ai partecipanti ma anche a chi lo aveva promosso. Come sottolineato in apertura di giornata dal responsabile comunicazione digitale BTicino, Andrea Cerri, l’azienda è da sempre attenta al design e all’evoluzione tech ma, affrontando il tema smart home, nuove sfide emergono anche sul fronte della comunicazione, per riuscire fino in fondo a veicolare la stessa innovazione di prodotto. Tanto più saranno avanzati i sistemi a vantaggio della casa, altrettanto devono esserli quelli per assistere il cliente nell’utilizzo e nella manutenzione.

Un approccio da perseguire tramite la tecnologia che, come ribadito da Marco Farina di Logol, chiama in causa gli obiettivi di business che ogni singola azienda ha, in particolare nel customer journey verso utente finale. Secondo l’ad dell’azienda elevetica, che ha contribuito a sviluppare l’assistente virtuale del marchio, è fondamentale utilizzare le tecnologie modellandole su specifiche esigenze dei clienti. La forte attenzione alla comprensione del linguaggio naturale è quindi la via per personalizzare sempre più il dialogo tra utente e assistente virtuale. Non bastano soluzioni generali per tutti, in cui è l’utente che si adatta, ma è fondamentale il processo inverso: l’Ai, secondo Farina, permette di scalare il concetto stesso di personalizzazione.

Con la crescita di intelligenze artificiali in circolo, non è difficile pensare che arriveranno sempre più a interagire tra di loro (oltre che con i clienti umani). Ecco perché l’hackathon di BTcino pone una domanda, e una ricerca di risposte, che tornerà ad affermarsi nel prossimo futuro.

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[Fonte Wired.it]