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sabato, Apr 08

Il telescopio spaziale James Webb cattura un’immagine di Urano

da Hardware Upgrade :

Grazie alle potenzialità del telescopio spaziale James Webb è possibile osservare oggetti molto distanti fino a quelli presenti nell’Universo primordiale (poco dopo il Big Bang). Per esempio l’ammasso di galassie RX J2129 o l’ammasso globulare Messier 92 (M92). Questo però non significa che il JWST non possa anche guardare più vicino alla Terra con oggetti presenti all’interno del Sistema Solare. Durante le fasi di calibrazione strumentale era stata catturata un’immagine di Giove e successivamente l’impatto della sonda DART contro l’asteroide bersaglio.

Ci sono poi i dati raccolti sulla luna di Saturno, Titano e il monitoraggio di asteroidi. L’ultima novità riguarda invece un’immagine di Urano che viene mostrato in tutta la sua bellezza, brillando negli infrarossi insieme ai suoi anelli. Grazie ai dati raccolti si potrà conoscere meglio questo pianeta gassoso che difficilmente viene visitato da sonde spaziali a causa della sua lontananza dalla Terra e dalla complessità che una missione di questo genere richiede. Questo è quello che sappiamo.

Il telescopio spaziale James Webb e l’immagine di Urano

Secondo quanto riportato questa immagine è stata catturata il 6 febbraio 2023 quando il pianeta si trovava a 19,67 AU (pari a 2,84 miliardi di km) dalla Terra. Questa immagine riprende in parte quanto fatto con la cattura dell’immagine di Nettuno nel 2022. In particolare vengono messi in risalto gli anelli di Urano che sono difficilmente individuabili normalmente ma il JWST è stato capace di rilevarli. Complessivamente gli anelli sono 13 ma il telescopio ne ha messi in evidenza solo 11.

9 vengono definiti come principali mentre 2 sono costituiti da polveri e appaiono più deboli. In futuro nuove immagini del telescopio dovrebbero mostrare anche gli altri due che mancano in questa immagine e che invece erano stati individuati da Hubble nel 2007.

In particolari gli anelli più sottili e meno appariscenti sono stati rilevati solamente dalla sonda Voyager 2 (nel 1986) e dall’osservatorio Keck (che si trova alle Hawaii) sfruttando ottiche adattive avanzate. Per questo i dati del telescopio spaziale James Webb sono di particolare importanza.

urano jwst

A causa della sua rotazione con angolo di quasi 90° la stagionalità su questo pianeta è particolare rispetto ad altri pianeti. Attualmente al Polo Nord è tarda primavera mentre l’estate arriverà solamente nel 2028. Voyager 2 invece mostrò l’estate del Polo Sud che invece attualmente non è orientato verso il Sole e quindi non ne riceve la luce.

urano jwst

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Il telescopio spaziale James Webb ha utilizzato la Near-Infrared Camera (NIRCam) con i filtri da 1,4 µm e 3,0 µm chiamati anche F140M e F300M (ai quali sono stati assegnati i colori blu e arancione). Interessante notare che il JWST ha evidenziato quella che viene chiamata “calotta polare” (che è diversa da quelle terrestri) di Urano che sembra essere più visibile quando viene illuminata da luce solare diretta in estate per poi sparire in autunno. Il perché di questo comportamento non è chiaro (ma proprio questo genere di osservazioni sono utili a capirne di più).

Il JWST ha messo in evidenza anche una nuvola che è più luminosa della calotta polare. Un’altra nuvola è vicina al bordo sinistro (quasi in centro) di Urano. La loro formazione è legata alle tempeste presenti nell’atmosfera del pianeta gassoso e ne segnano la superficie. Nell’immagine panoramica sono mostrate anche alcuni dei 27 satelliti di Urano. Si tratta in particolare di quelle più grandi e facilmente individuabili. Si possono scorgere Ariel, Puck, Miranda, Umbriel, Titania e Oberon.

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