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mercoledì, Feb 22

Il telescopio spaziale James Webb e l’ammasso globulare Messier 92 (M92)

da Hardware Upgrade :

Solo pochi giorni fa avevamo scritto delle nuove immagini rilasciate da ESA, NASA e CSA catturate dal telescopio spaziale James Webb. In quel caso ci si era concentrati su galassie a spirale (NGC 1365, NGC 1433 e NGC 7496) per raccogliere dati sulla formazione stellare e più in generale sull’evoluzione di queste grandi strutture. L’ultima immagine rilasciata riguarda invece un ammasso globulare e più precisamente quello Messier 92 (M92).

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Questo oggetto celeste è uno dei primi osservati dagli scienziati sfruttando le potenzialità del JWST ma non tanto per la zona più centrale (che risulta oscurata appositamente) quanto piuttosto per le zone più periferiche, meno luminose e con meno stelle. L’osservazione di Messier 92 (M92) faceva parte del programma Early Release Science (ERS) 1334 per capire quali sarebbero potute essere le prestazioni del nuovo strumento scientifico.

Il telescopio spaziale James Webb ha osservato l’ammasso Messier 92

Secondo quanto riportato, l’osservazione dell’ammasso globulare Messier 92 è avvenuta il 20 giugno 2022 (per questo faceva parte dell’Early Release Science). M92 si trova a 26700 anni luce dalla Terra nella costellazione di Ercole e contiene circa 300 mila stelle in una sfera del diametro di 100 anni luce. L’osservazione da parte del JWST è durata circa un’ora con quattro diversi filtri. L’immagine complessiva copre una distanza di 5 arcominuti pari a 39 anni luce.

Il telescopio spaziale James Webb ha impiegato il suo strumento NIRCam (vicino infrarosso) e con i dati registrati in quel periodo e altri che arriveranno in futuro si potrà capire come avvengono i movimenti delle stelle nelle diverse regioni dell’ammasso globulare correlandola con la fisica.

ammasso globulare JWST

Un dettaglio (9 anni luce) di M92 catturato dal JWST

Come scritto sopra, nell’immagine complessiva si vede come la zona centrale sia coperta da una banda nera. Non si tratta di un errore ma di un modo per evitare che il centro dell’ammasso, molto più luminoso a causa della presenza di molte più stelle, non sovrasti la luminosità della periferia che è meno densa dal punto di vista stellare (e quindi anche meno luminosa).

Come scritto sopra il telescopio spaziale James Webb ha impiegato quattro diversi filtri di NIRCam e in particolare F090W, F150W, F277W e F444W. Questi corrispondono alle lunghezze d’onda di 0,9 µm, 1,5 µm, 2,77 µm e 4,44 µm alle quali sono associati i colori blu, ciano, giallo e rosso per ricostruire un’immagine visibile anche per gli esseri umani. Sul sito dell’ESA dedicato al JWST è anche possibile scaricare un’immagine simile ma con dimensioni di ben 53 MB (in JPEG) per permettere di cogliere ogni singolo dettaglio.

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