Seleziona una pagina
giovedì, Dic 19

Il Tesla Cybertruck potrebbe non essere omologato in Europa


A sollevare la quesitone è un esperto dell’ente di certificazione TÜV secondo il quale il pick-up avrebbe una struttura scarsamente deformabile in caso di urto

Tesla cybertruck vetri rotti
(Foto: FREDERIC J. BROWN/AFP via Getty Images)

Sono oltre 250mila i preordini che ha totalizzato il Tesla Cybertruck. Anche se, con soli 100 dollari previsti di caparra (rimborsabili), sarebbe più corretto parlare di “manifestazione di interesse”, il Tesla Cybertruck, anche grazie al suo aspetto estetico molto polarizzante, è stato accolto bene dal pubblico.

Musk durante la presentazione non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla futura disponibilità del Cybertruck in Europa, anche se nel vecchio continente non sono di certo mancati gli estimatori. Tuttavia, a smorzare i facili entusiasmi, ci ha pensato l’intervista rilasciata a Automobilwoche da un esperto dell’Ente di Certificazione tedesco TÜV, secondo il quale al momento il Cybertruck non riuscirebbe a ottenere l’omologazione in Germania (e in Europa).

Stefan Teller, l’esperto del TÜV intervistato, ha dichiarato che per ottenere l’omologazione in Europa sono necessari “grandi modifiche alla struttura di base“, aggiungendo che “il Cybertruck contraddice l’attuale filosofia di sicurezza europea”. Il perché è presto detto: il pick-up della Tesla non ha la classica struttura con telaio a longheroni, ma una scocca portante realizzata in acciaio inossidabile con i pannelli della carrozzeria e i vetri infrangibili.

Questa struttura rigida, priva di zone di deformazione, è quindi in netta contraddizione con l’attuale filosofia della sicurezza europea dove sono molto tutelati sia gli occupanti del mezzo che i pedoni (paraurti e cofano devono essere in grado di assorbire energia per proteggere i pedoni).

“Gli occupanti si sentono sicuri, ma non lo sono”, afferma Teller, poiché la carrozzeria non è progettata per deformarsi in modo mirato in caso di incidente e per assorbire l’energia dell’impatto al fine di ridurre al minimo le lesioni.

Copertina di Cybertruck LA
(Foto: Twitter)

Oltre a questa divergente filosofia di sicurezza passiva, sussistono grandi differenze nel sistema di omologazione europeo e in quello americano. Negli Stati Uniti le case automobilistiche hanno la possibilità di autocertificare il controllo tecnico dei propri veicoli (almeno fino a un certo punto). In Germania (e in Europa), invece, si applica una procedura di omologazione in cui sono coinvolti sia i produttori che le autorità e i servizi tecnici indipendenti come l’ente di certificazione TÜV. Inoltre, negli Stati Uniti il Cybertruck è omologato come autocarro leggero, categoria esente da molte normative relative alla sicurezza passiva degli occupanti. Elemento totalmente diverso in Europa, dove la sicurezza passiva e la protezione dei pedoni sono di grande rilevanza.

Ricordiamo che il Tesla Cybertruck è un “bestione” lungo ben 588 cm e largo 200 cm; ha inoltre un cassone chiuso che può essere aperto mediante un comando elettroattuato. Con la copertura chiusa, il vano posteriore, lungo 1,98 m, offre una capacità di carico di 2832 litri e può trasportare fino a 1588 kg. Arriverà mai da noi?

Potrebbe interessarti anche





Source link