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sabato, Apr 29

Il Toughbook 40 di Panasonic ci insegna come si crea un notebook indistruttibile | Wired Italia



Da Wired.it :

Ogni componente del Toughbook 40 è pensata per raggiungere i più alti standard di resistenza possibile, in modo che le probabilità di malfunzionamento siano davvero ridotte, anche in condizioni estreme e, dopo aver visto i test condotti, non ci sorprendiamo della bassa quantità di Toughbook non funzionanti, anche grazie all’efficienza del team di supporto clienti, in grado di riparare e rispedire in breve tempo uno qualsiasi di questi notebook.

La via per la sostenibilità

Infine, durante l’evento stampa, il team di Panasonic ha anche annunciato di aver dedicato un notevole impegno alla sostenibilità e alla lotta all’inquinamento nel proprio settore. Innanzitutto, viene promosso un programma chiamato Toughbook Revive, per riciclare i dispositivi Toughbook dismessi riutilizzando le componenti intatte per aggiustare quelli danneggiati e ricondizionando alcuni modelli, così da creare un’economia circolare con sempre meno sprechi di materiale.

Panasonic

Inoltre, grazie al design modulare del Toughbook 40 e di altri modelli, questi dureranno molto di più, per via della possibilità di sostituire soltanto alcune parti, rendendo dunque la vita di ogni prodotto sempre più lunga e limitando gli sprechi. I Toughbook inoltre vengono spediti utilizzando imballaggi privi di plastica.

Panasonic ha infatti chiaro l’obiettivo legato alla salvaguardia dell’ambiente, con il programma Green Impact, che punta a ridurre a zero le emissioni nette di carbonio entro il 2030 per le operazioni aziendali e per tutta la catena del valore entro il 2050. Scelte che dimostrano l’interesse a diventare un’azienda più ecosostenibile, grazie anche a nuovi programmi in arrivo come il Tough Trees, per cui verranno piantate oltre mille piantine nelle foreste bavaresi in Germania. Sicuramente un passo in avanti importante per un’azienda come Panasonic, che speriamo possa dare il buon esempio, da seguire soprattutto per il bene del nostro pianeta.



[Fonte Wired.it]