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martedì, Feb 22

Il truffatore di Tinder, Simon sostiene di non aver mai truffato nessuno



Da Wired.it :

Simon Leviev, o forse sarebbe meglio dire Shimon Hayut, non ci sta. Dopo essere stato il protagonista, anzi l’antagonista, del documentario Netflix Il truffatore di Tinder, l’uomo israeliano respinge al mittente ogni accusa. Secondo il docufilm che sta spopolando in queste settimane sulla piattaforma di streaming, che a sua volta riprende un’imponente inchiesta del giornale norvegese Vg, Leviev avrebbe assunto l’identità fittiza del figlio di un magnate dei diamanti, corteggiando diverse giovani donne su Tinder e conquistandole con la sua vita lussuosa e fuori dagli schemi; una volta irretite in questo stile di vita e dai suoi modi romantici, alle donne venivano chiesti prestiti sempre più ingenti che Hayut non restituiva mai. Secondo le testimonianze delle dirette interessante, truffate per oltre 500mila dollari, si tratterebbe di uno schema piramidale in cui il manipolatore spillava soldi a una donna per mantenere il suo tenore di vita con le altre e così via.

Il truffatore di Tinder rivela anche che Hayut era ricercato in Israele per diverse truffe ed era stato in precedenza in carcere in Finlandia per aver truffato tre donne. In un’intervista rilasciata in esclusiva al programma d’approfondimento americano Inside Edition, però, l’uomo rigetta ogni tipo di accusa: “Non sono il mostro che cercano di dipendere. Ero solo un ragazzo single che voleva incontrare ragazze su Tinder”, sostiene lui. Secondo lui non c’è stata alcuna truffa: “[Queste donne] non sono state truffate né minacciate”, sostiene con convinzione: “E non mi sono mai presentato come quello che non ero”. Nessuna traccia di risentimento, tra le altre cose: “Mi sento male solo per quello che è capitato a me, per le cose che non ho fatto. Voglio solo ripulire la mia immagine, dire al mondo che tutto questo non è vero”. 

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Hayut è ancora a piede libero e, almeno a quanto pare dalle sue immagini che continuano a comparire sui vari social network, prosegue con il suo lifestyle milionario: “Sono un businessman a tutti gli effetti“, si giustifica: “Ho comprato Bitcoin nel 2011 e tutti sanno quanto valgono adesso”. Nonostante le accuse su di lui divenute pubbliche e globali, al suo fianco Hayut ha una nuova fidanzata, la modella israeliana Kat Konlin, che lo difende a spada tratta: “Mio Dio, mi chiedo come qualcuno possa arrivare a costruire accuse così false”. E al netto delle ripercussioni negative del documentario, Hayut non ha perso tempo: ha ingaggiato un’agenzia di comunicazione, lanciato una linea di t-shirt con frasi salienti del film (“My enemies are after me“), lanciato una serie di Nft e aperto un profilo su Cameo, il sito che permette di ricevere saluti personalizzati a pagamento da parte di celebrità varie. I suoi sono quotati a 199 dollari ciascuno.

Peccato che nel frattempo il suo profilo sia stato bannato da Tinder e da altri siti d’incontri come Match.com, OkCupid e molti altri. Al momento su di lui non esistono accuse ufficiali né cause in corso relativamente alle vicende con le donne che hanno testimoniato ne Il truffatore di Tinder, anzi loro stesse continuano a pagare i debiti contratti per aiutare quello che credevano essere la loro anima gemella. “Sono solo e semplicemente un gentleman”, continua a ribadire lui.



[Fonte Wired.it]