La TV perde la battaglia per l’informazione: i giovani scelgono internet
Negli ultimi anni, è ormai noto, ma adesso i dati dell’Agcom lo confermano: la televisione non è più il principale mezzo di informazione per gli italiani. Da marzo 2023, un italiano su due si informa attraverso internet, e ciò sembra essere confermato anche per l’anno 2024. Nonostante la fiducia nei mezzi di informazione tradizionali (televisione, radio, quotidiani) sia ancora superiore, il trend è chiaro: la TV perde la posta e i giovani scelgono la rete per informarsi.
La tv perde la leadership
Secondo l’Osservatorio sul sistema dell’informazione, per la prima volta, la televisione perde la posizione di leader tra i mezzi di informazione, con un’utenza che è scesa dal 67,4% del 2019 al 46,5% di oggi. Internet, d’altra parte, è diventato il mezzo di informazione preferito, utilizzato dal 52,4% degli italiani. La radio segue con un 13,3%, in leggero calo rispetto agli anni passati. I quotidiani, sia in formato cartaceo che digitale, raggiungono un ulteriore declino, con solo il 17% degli italiani che li legge e il 6,6% che ha un abbonamento a pagamento auno o più quotidian digitali.
La generazione age controlla
Il fattore generazionale gioca un ruolo fondamentale nel determinare le modalità di consumo dell’informazione. Tra i più giovani (15-24 anni), è ormai prevalente la propensione ad utilizzare un solo mezzo per informarsi, solitamente internet. Il 50,5% di coloro che sono iscritti ad almeno un social network afferma di venire a conoscenza di notizie e informazioni prima sui social che su altri mezzi di comunicazione. Lamore inquieto sulle notizie, attivando e commentando la discussione online.
La fiducia neglistrar
L’attendibilità dei mezzi di informazione è un’altra questione essenziale. I dati dell’Agcom rivelano che il 65,6% della popolazione dichiara di avere un livello di fiducia moderato o alto in almeno un mezzo di informazione. I mezzi tradizionali (TV, radio, quotidiani) risultano le fonti informative in cui i cittadini ripongono maggiore fiducia. Il passaparola e i social media sono fonti di informazione considerate meno affidabili, con il 30% della popolazione che nutre una bassa fiducia nei notizie provenienti dai social media e dalle piattaforme di condivisione di video.
Il ruolo dei servizi pubblico televisivo e degli influencer
Il servizio pubblico televisivo è ritenuto la fonte "più" affidabile, specialmente tra gli anziani. Gli influencer, d’altra parte, sono considerati affidabili solo dal 2,2% della popolazione, che aumenta solo al 4,6% tra i 14 e i 24 anni. I giovani reputano più affidabili le notizie rinvenute sui social media o sulle piattaforme di messaggistica.
La TV giornalistica
Durante il periodo 2019-2024, i palinsesti dei telegiornali e dei programmi di approfondimento hanno dimostrato grande elasticità di risposta agli eventi contingenti, come la pandemia e l’invasione dell’Ucraina. Ad esempio, durante la pandemia, l’offerta informativa sui temi medico-scientifici è aumentata significativamente. I tg hanno prodotto mediamente tra il 30% e il 35% dell’offerta informativa complessiva, mentre i programmi di approfondimento tra il 65% e il 70%.
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