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giovedì, Apr 15

Ilva di Taranto, qual è il futuro dell’acciaieria



Da Wired.it :

Lo Stato entra nella nuova società che gestirà l’acciaieria più grande d’Europa: 400 milioni di investimento di Invitalia in accordo con Arcelor Mittal. Ecco le condizioni

Con un aumento di capitale di 400 milioni di euro, Invitalia entra nell‘ex Ilva di Taranto. L’agenzia del ministero dell’Economia (Mef) ha sottoscritto azioni ordinarie della società Am InvestCo Italy, controllata di Arcelor Mittal e a capo dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa. Così nasce Acciaierie , l’entità pubblico-privata che prende in gestione l’impianto di Taranto.

Am InvestCo Italy è l’affittuaria con obbligo di acquisto dei rami dell’azienda Ilva in amministrazione straordinaria e per cui Arcelor Mittal ha già investito 1,8 miliardi di euro. Invitalia ha potuto effettuare l’operazione con i contributi in conto capitale assegnati dal Mef e così ha acquisito il 50% dei diritti di voto in Am InvestCo, ora Acciaierie . Ma non è finita qui. Tra un anno, a maggio 2022, è previsto un secondo aumento di capitale, che sarà sottoscritto fino a 680 milioni da parte di Invitalia e fino a 70 milioni di parte di Arcelor Mittal.

Tale passaggio sarà dovuto al closing dell’acquisto da parte di Am InvestCo dei rami d’azienda, a patto che vengano soddisfatte alcune condizioni: la modifica del piano ambientale esistente per tenere conto delle modifiche del nuovo piano industriale; la revoca di tutti i sequestri penali riguardanti lo stabilimento di Taranto; l’assenza di misure restrittive, nell’ambito dei procedimento penale in cui Ilva è imputata, nei confronti di Am InvestCo. Al termine dell’operazione, Invitalia sarà l’azionista di maggioranza con il 60% del capitale della società, avendo Arcelor Mittal il 40%.

Il piano industriale concordato fra le due società prevede investimenti in tecnologie per la produzione di acciaio a basso utilizzo di carbonio, tra cui la costruzione di un forno elettrico ad arco da 2,5 milioni di tonnellate l’anno. L’obiettivo è raggiungere 8 milioni di tonnellate di produzione nel 2025, anche grazie a una serie di misure di sostegno pubblico, tra cui il finanziamento all’occupazione finanziato dal governo. Tra l’altro, l’accordo prevede il completo assorbimento, nell’arco del piano, dei 10.700 lavoratori impegnati nello stabilimento. Invitalia sostiene inoltre che il piano industriale si richiama alla strategia della Commissione europea volta a garantire all’Europa “zero emissioni” entro il 2050.

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[Fonte Wired.it]