Il digital twin di Immendingen è una copia virtuale perfetta del circuito: ogni curva, buca o segnaletica è stata digitalizzata con una precisione inferiore al millimetro. Prima ancora che una ruota tocchi l’asfalto, i software simulano centinaia di varianti di sospensioni, telai o settaggi. Solo le cinque migliori arrivano alla prova fisica. Il risultato è un ciclo di sviluppo più rapido, coerente e sostenibile. Ogni test reale trova il suo corrispettivo virtuale, e ogni simulazione viene verificata nella realtà. È così che nascono le Mercedes di domani.
Un ecosistema di innovazione
Il digital twin non è un semplice strumento di simulazione: è il cuore di un ecosistema di innovazione che unisce i diversi moduli di Immendingen. Tra questi, il circuito automatizzato Heide, dove robot di guida percorrono giorno e notte 6.000 chilometri equivalenti a 300.000 di uso reale, e l’area Bertha, dedicata ai test sulla guida autonoma di livello 3. Tutti questi spazi dialogano attraverso lo stesso principio: ogni dato reale genera una replica virtuale, e ogni simulazione digitale produce un miglioramento concreto. Il risultato è un ciclo di sviluppo più veloce, preciso e sostenibile: meno chilometri su strada pubblica, meno risorse impiegate, più coerenza nei risultati. In altre parole, Immendingen è una fabbrica invisibile che costruisce non solo auto, ma conoscenza.
Tecnologia e natura, senza contraddizione
L’ex area militare è stata riconvertita con criteri ambientali: pecore e yak mantengono il paesaggio aperto impedendo alla vegetazione di invadere le piste, mentre un corridoio faunistico di 33 ettari consente il passaggio degli animali migratori. Il proving ground funziona come un ecosistema: infrastrutture, sicurezza e biodiversità convivono senza interferenze. In fondo, anche questo è un test — quello su come tecnologia e natura possano coesistere senza escludersi.
ELF: il veicolo che si ricarica a 900 kW
Tra i progetti più affascinanti di Immendingen c’è ELF, acronimo di Experimental Lade Fahrzeug — veicolo sperimentale di ricarica. Non è un prototipo da salone, ma un laboratorio mobile che riunisce in un solo oggetto tutte le tecnologie di ricarica su cui Mercedes-Benz sta costruendo la mobilità del futuro: ultrarapida, bidirezionale, solare, induttiva e conduttiva. Con ELF, il marchio tedesco esplora un concetto inedito: l’auto come nodo dell’infrastruttura energetica, capace non solo di caricarsi in pochi minuti ma anche di restituire energia, dialogando con la rete e con l’abitazione. L’obiettivo è ridurre tempi, sprechi e complessità, trasformando ogni vettura in una piccola centrale elettrica su ruote.




