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domenica, Ott 11

Immuni, l’impennata di download continua

Da Punto-Informatico.it :

Non è chiaro se sia l’effetto della campagna promozionale in corso, o se forse sia una reazione all’impennata dei contagi ed alla conseguenza diffidenza di ritorno dopo le eccessive libertà estive. Potrebbe anche essere il combinato disposto delle due circostanze, tale per cui un’esigenza si sposta alla possibile soluzione ed assieme si sortisce l’effetto di un maggiorato impegno sociale. Fatto sta che il numero dei download dell’app Immuni sta continuando ad aumentare e questa non può che essere solo e soltanto una buona notizia.

Immuni oltre 8 milioni di download

Nella giornata di ieri è stata superata quota 8 milioni di download, così festeggiata dal team comunicazione dell’app:

Ci si potrebbe chiedere, giustamente, quanti siano in realtà i veri utilizzatori di Immuni; ci so potrebbe chiedere, lecitamente, se non ci sia ancora del lavoro da svolgere per migliorare i protocolli sanitari legati al contact tracing tramite app. L’era delle domande ha avuto però già ampi spazi e, francamente, ora è il momento delle risposte. La prima grande risposta è arrivata dagli italiani, dapprima molto diffidenti nei confronti dell’app e ora maggiormente aperti alla possibilità di scaricare Immuni per portarla sul proprio smartphone. Per difesa, per spirito di collaborazione sociale, per curiosità, per vedere l’effetto che fa: qualunque sia la motivazione, il trend finalmente parla chiaro.

Immuni oltre quota 8 milioni di download

Secondo gli ultimi dati ufficiali comunicati, le notifiche inviate sono già state 8300 grazie alla segnalazione volontaria di 477 utenti positivi.

Resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera proficua ad eventi traumatici, mantenendo il massimo grado possibile di funzionamento della società, riorganizzando positivamente la società durante le difficoltà e senza perdere la propria identità. Di fronte ad un evento traumatico e inaspettato due operazioni devono essere fatte in modo rapido e efficace: capire per resistere e capire per reagire e avviare processi di riorganizzazione. Per mettere in atto queste due operazioni l’analisi dei dati rappresenta uno strumento indispensabile

Paola Pisano

In questa fase l’Italia sta registrando un numero in aumento di tamponi ed un numero crescente di positività. I due dati vanno in parallelo, ma in parallelo va al tempo stesso anche la forza con cui il Paese riesce a stroncare i cluster di contagio evitando che la situazione venga persa di mano. Nuove restrizioni dovranno soffocare ulteriormente l’aumento della pandemia registrato in queste settimane, ma l’uso diffuso di Immuni è un grande aiuto proprio per rendere più efficiente tutto questo processo.

Sarà una battaglia lunga tutto l’inverno e oltre, ma cultura, conoscenza e strumenti ora ci sono: non resta che sfruttarli. Vanno, però, sfruttati bene.

Il caso Sansa

In queste ore a farsi notare è un post al vetriolo di Ferruccio Sansa, che, raccontando la sua odissea post-positività, ha pesantemente criticato Immuni a causa dell’inefficienza dimostrata dall’ASL di riferimento.

LA REALTÀ SUL COVID, VI RACCONTO IL VIRUS VISTO DAL LETTOAlla fine per avvertire i miei contatti ho dovuto fare un…

Pubblicato da Ferruccio Sansa su Sabato 10 ottobre 2020

Il racconto non punta il dito direttamente contro l’app, ma contro il modo in cui l’app stessa viene gestita dall’ASL (in questo caso ligure).:

Alla fine per avvertire i miei contatti ho dovuto fare un post su Facebook. Altro che Immuni. Altro che tracciamento.

La storia, che chiaramente non può essere immediatamente verificata e che raccoglie tutto lo sdegno di un cittadino sentitosi abbandonato dalle autorità locali, racconta una sfortunata vicenda che potrebbe accadere anche ad altri. Il caso meriterebbe ora una risposta formale da parte della Regione e da parte del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, così da comprendere cosa possa essere successo e perché i protocolli legati ad Immuni non siano stati applicati. Per fare chiarezza, insomma: non per distribuire colpe (non è questo il momento) ma per capire cosa si possa fare per restituire efficienza al sistema e fiducia alle persone. Lo meritano le persone che stanno scaricando l’app, che si mettono a disposizione e che meritano che si faccia il meglio per ottimizzare questo strumento di tracciamento e prevenzione.





Fonte Punto Informatico Source link