Seleziona una pagina
venerdì, Mag 26

Impiantare Neuralink nella testa di una persona: la FDA dà il via libera a Elon Musk

da Hardware Upgrade :

Neuralink ha ricevuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration (FDA) per iniziare il primo studio clinico sugli umani. Questo significa che la società fondata da Elon Musk può testare i suoi impianti cerebrali su pazienti umani, dopo anni di esperimenti su animali come scimmie e maiali. Alcuni uomini e/o donne, quindi, avranno presto un impianto cerebrale di Neuralink nella loro testa.

Neuralink è al lavoro su quella che viene definita “interfaccia cervello-computer” (BCI), una tecnologia che punta a rivoluzionare il modo in cui si affrontano patologie neurologiche che oggi trovano difficile soluzione o sono gestite solo mediante trattamenti farmacologici, ma anche di risolvere e gestire dipendenze o disturbi comportamentali.

Neuralink potrebbe, potenzialmente, ridare la vista a chi l’ha persa o permettere a chi ha la spina dorsale danneggiata di tornare a camminare. C’è chi vede in Neuralink e soluzioni simili il possibile mezzo per il potenziamento delle capacità umane.

Nonostante indiscrezioni poco rassicuranti sulle possibilità di strappare l’autorizzazione per il trial clinico in tempi brevi, Neuralink ce l’ha fatta, anche se il primo impianto avverrà con qualche mese di ritardo rispetto alle più rosee aspettative di Elon Musk. Certo, uno studio clinico non implica che la tecnologia funzioni sull’uomo, ma è proprio ciò che la società vuole appurare.

Ricordiamo che Neuralink è stata accusata di maltrattamenti sugli animali oggetto dei precedenti test, affermazioni che la società ha prontamente smentito ma che hanno portato all’avvio di un’indagine. Secondo documenti acquisiti da Reuters lo scorso dicembre, più di 1500 animali sarebbero morti durante lo sviluppo del dispositivo dal 2018.

Sempre secondo Reuters, la FDA non aveva precedentemente dato l’assenso all’impianto sperimentale negli umani a causa di diversi problemi. “Le principali preoccupazioni sulla sicurezza dell’agenzia riguardavano la batteria al litio del dispositivo; la possibilità che i minuscoli fili dell’impianto migrino verso altre aree del cervello; e domande su ‘se e come’ il dispositivo possa essere rimosso senza danneggiare il tessuto cerebrale“, dissero alcuni dipendenti. Evidentemente Neuralink deve aver fugato tutti questi dubbi.

È bene ricordare che Neuralink non è la prima società a ottenere l’ok per impiantare un’interfaccia cervello-computer in un uomo: Synchron ha ottenuto l’approvazione della FDA nel 2021 e ha impiantato il suo primo dispositivo lo scorso luglio. A gennaio ha pubblicato uno studio con i primi risultati ottenuti su quattro pazienti in Australia.

Al momento Neuralink non ha ancora reclutato persone per procedere con lo studio, limitandosi ad affermare che maggiori informazioni saranno comunicate “presto”. Probabilmente per procedere la società di Musk si affiderà a partner esterni: si mormora abbia bussato alla porta del Barrow Neurological Institute di Phoenix, Arizona, un centro specializzato nel trattamento delle malattie neurologiche proprio per avere un aiuto durante il trial clinico.

Source link