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venerdì, Apr 09

Impronta digitale su telefoni, PC e altri dispositivi


L’impronta digitale è una traccia indelebile che lasciamo sugli oggetti che tocchiamo che ci identifica in modo inequivocabile. Lo studio delle impronte digitali ha portato a svariati utilizzi di questa caratteristica umana così unica. Quali sono gli usi che la tecnologia fa delle nostre impronte digitali?

Che cosa è l’impronta digitale?

L’impronta digitale una specie di firma che ognuno di noi lascia ogni qual volta tocca un oggetto con le mani nude. Il motivo per cui lasciamo queste tracce è che le nostra dita non sono mai perfettamente pulite e a ogni minimo contatto con oggetti e superfici stampiamo, come un timbro bagnato di inchiostro, con residui organici il profilo dei nostri dermatoglifi.

Il dermatoglifo è l’alternanza di creste e solchi che sono situati alle estremità delle dita, sui polpastrelli, visibili a occhio nudo. L’impronta digitale è considerata unica e quindi identificativa, per due sue caratteristiche principali

  • immutabilità
  • individualità

L’immutabilità è dovuta al fatto che il disegno tracciato dalle creste e dai solchi presenti sui nostri polpastrelli, resta lo stesso dalla nostra nascita fino alla morte. L’impronta digitale si forma prima ancora della nascita (all’8° mese di gravidanza circa) e ci accompagna per tutta la vita. Se per qualche motivo accidentale o chirurgico il disegno dovesse mutare, esso, con il tempo, tornerà a essere esattamente come era prima.

L’individualità è dovuta al fatto che ogni impronta è diversa dall’altra, anche se non è mai stato possibile dimostrarlo su scala planetaria, l’impronta digitale è unica per ogni individuo e per ognuno dei suoi diti. Sia delle mani sia dei piedi.

In realtà anche la pianta del piede ha i suoi dermatoglifi e anch’essi sono individuali. Quindi è possibile riconoscere anche l’impronta di un piede scalzo.

Impronte digitali e tecnologia

Nel mondo tecnologico è molto importante poter individuare in modo univoco chi sta facendo cosa. Basti pensare al fatto che molte app o siti web che usiamo per le nostra attività digitali, richiedono un sistema di riconoscibilità dell’utente

  • credenziali di accesso
  • OTP
  • autenticazione a due fattori
  • riconoscimento facciale
  • impronta digitale

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Nei sistemi tecnologici, dove la riconoscibilità è di vitale importanza, le impronte digitali, per le loro caratteristiche, entrano in gioco prepotentemente garantendo il riconoscimento della persona senza possibilità di errore. Inoltre il sistema è molto pratico perchè fornire le impronte è un atto semplice e rapido.

Impronta digitale nel telefono

Sono circa 10 anni che si usa questa tecnologia di riconoscimento negli smartphone. Il primo fu il Motorola Atrix che inserì il fingerprint scanner tra gli accessori di serie del telefono.

Da allora si è fatta tanta strada e i sensori di impronte sono stati introdotti praticamente su ogni smartphone. Questi sensori sfruttano tecnologie diverse e vengono posizionati i diversi punti del dispositivo.

Lettore di impronta capacitivo

Il lettore di impronte digitali capacitivo è un dispositivo che utilizza l’elettricità per funzionare. Grazie a una serie di condensatori posti sulla superficie del lettore riesce a individuare le creste e i solchi del dermatoglifo. Questo è un tipo di lettore di contatto, bisogna quindi appoggiare il dito per permettere la scansione dell’impronta. Per questo motivo è molto utilizzato negli smartphone; in particolare vengono posti sul retro del telefono o integrati in bottoni e pulsanti. Il lettore capacitivo è in grado di leggere le altezze dei solchi e delle creste, quindi è un lettore 3D e per questo motivo è ritenuto molto affidabile.

Lettore di impronta ottico

I lettori ottici funzionano come una fotocamera che scatta una foto del polpastrello per rilevare l’impronta; quindi è un lettore che non ha bisogno del contatto. È un lettore 2D ed, essendo una fotocamera, necessita di una buona illuminazione per funzionare. I lettori ottici sono molto utilizzati come dispositivi stand-alone e più difficilmente sono integrati in altri dispositivi come gli smartphone.

In tempi recenti si sta sperimentando il lettore ottico posto sotto al display degli smartphone. Questo perchè la fotocamera del lettore ottico riesce a leggere l’impronta anche attraverso il vetro del display. Questa soluzione risolve uno dei problemi storici dei lettori di impronte digitali negli smartphone: il suo posizionamento.

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Di contro però c’è la necessità di illuminare l’area da fotografare, fatto che peggiora l’esperienza utente e il risultato finale è un’immagine bidimensionale meno sicura delle immagini 3D.

scanner impronta digitale sullo smartphone

Lettore a ultrasuoni

Quello a ultrasuoni è un lettore 3D. Funziona più o meno come funzionano gli ecoscandaglio che si usano in mare: emettono un suono e analizzano l’onda sonora di ritorno. Grazie a questo procedimento restituiscono un’accurata immagine 3D del dermatoglifo.

Gli ultrasuoni sono suoni dalle frequenze molto elevate non udibili dall’orecchio umano. I dispositivi che li utilizzano quindi non emettono, apparentemente, nessun rumore.

Per le sue caratteristiche può essere utilizzato anche sotto al display degli smartphone. È ritenuta la soluzione più pratica e sicura per integrare il lettore di impronte nei telefoni. È molto probabile che in futuro sara adottato come sistema preferito negli smartphone.

Impronta digitale su iPhone

Il telefonino di Apple è stato tra i primi a introdurre l’impronta digitale come sistema di riconoscimento dell’utente. Fu introdotto nel 2013 con il modello iPhone 5S con il nome di Touch ID. Da allora tutti gli smartphone Apple hanno avuto il sistema di riconoscimento basato sul riconoscimento delle impronte digitali fino all’introduzione del Face ID.

Il Face ID ha sostituito il Touch ID a partire dal modello IPhone X. Il periodo della pandemia ha creato non pochi problemi al riconoscimento facciale per via delle mascherine che impediscono un riconoscimento efficace. La Apple per correre ai ripari ha deciso di reintrodurre il Touch ID a partire dal modello iPhone 13 che sarà probabilmente preceduto dall’iPhone12S.

L’intenzione è quella di reintrodurlo con una grossa novità: utilizzare il posizionamento del sensore sotto il display cosi da poter sbloccare il telefono toccandone lo schermo. Ancora non si sa se si tratterà di un lettore ottico oppure a ultrasuoni.

Lettori di impronta digitali USB per PC

Il lettore di impronte digitali per Personal Computer non è un accessorio molto utilizzato; solo pochi portatili lo hanno di serie. È possibile comunque prenderne uno da installare all’occorrenza. I lettori di impronta USB non sono molto cari e possono essere acquistati facilmente, li trovi un po’ ovunque.

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In vendita trovi soprattutto quelli capacitivi e quelli ottici. Io ti consiglio di prendere un lettore di impronta capacitivo, più piccolo, più affidabile e soprattutto più economico di un lettore ottico.

I lettori di impronta digitale USB sono di facile installazione; di solito sono plug and play per cui ti basterà collegarli al PC e attendere che il sistema operativo li riconosca. Windows 10 ha già installato Hello, un software per il riconoscimento e l’accesso al sistema operativo tramite fingerprint; sarai subito operativo.

I fingerprint USB possono essere utilizzati anche da altri dispositivi che necessitano di un livello di sicurezza elevato per il riconoscimento degli utenti.

Impronta digitale web

L’impronta digitale web è una cosa un po’ diversa, che non ha a che fare con le nostra dita. L’impronta digitale web è la traccia che ognuno di noi lascia mentre utilizza servizi online. Sia che tu stia navigando, sia che tu stia utilizzando una app dallo smartphone; qualsiasi cosa fai lascia una traccia: una impronta digitale web.

È molto importante saperlo perchè molti pensano che sul web si sia anonimi: non è così. Ogni azione è registrata dai server web ed è possibile ricostruire sempre chi ha fatto cosa.

A nulla serve l’utilizzo di strumenti di navigazione in incognito. Questi ultimi permettono di non tenere traccia sui propri dispositivi delle attività svolte nel web ma non hanno alcun ruolo nella registrazione dei file di log che ogni server web produce. Nei file di log c’è tutta la storia delle navigazioni online.

Un articolo di Alessandro Nicotra pubblicato il 3 Aprile 2021 e modificato l’ultima volta il 8 Aprile 2021

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Scrivo articoli e guide per aiutare le persone a superare gli ostacoli che sorgono nell’uso di tecnologie digitali, nuovi media, social network.



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