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lunedì, Feb 15

In anteprima le tavole di Area 15 con Qui, Quo e Qua alle prese con il retrogaming



Da Wired.it :

Torna, all’interno di Topolino, la saga che racconta una versione più matura dei nipoti di Paperino. In esclusiva per Wired alcune tavole in cui i gemelli sono alle prese con la passione per i cabinati e una misteriosa scoperta del passato

Dal loro debutto nei fumetti Disney nel 1937, i giovani nipoti di Paperino, Qui, Quo e Qua, hanno spesso cambiato pelle: incorreggibili monelli nei corti animati classici, piccoli avventurieri in Ducktales (anche nel reboot più recente), un po’ più grandicelli e sempre vagamente ribelli nella più matura Quack Pack di fine anni ’90. Ma è nei fumetti, appunto, che i tre gemelli dai cappelli colorati non sono mai stati snaturati, nonostante i rimaneggiamenti. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello che li vede protagonisti della serie disegnata Area 15, che ha fatto il suo debutto su Topolino a partire dall’inizio del 2020 in diverse puntate.

In una versione decisamente più adolescente, Qui, Qua e Qua sono accompagnati dai nuovi amici Ray, Vanessa e Giggs (e dall’aspirante inventore Newton, nipote di Archimede Pitagorico), e si ritrovano nel negozio delle meraviglie che dà il nome alla saga: un po’ ludoteca un po’ sala giochi, diventa il ritrovo per immaginare mille avventure, la base in cui celebrare la cultura nerd in tutte le sue forme, dalla nostalgia alle passioni più contemporanee. L’anello di congiunzione di tutte queste anime è sicuramente la storia intitolata Retrogaming, che sarà in edicola sul numero 3404 a partire dal 17 febbraio e di cui potete sfogliare alcune tavole in anteprima qui sopra (un’altra storia dello stesso filone, Il mistero di Alistair Black, seguirà sette giorni dopo su Topolino n° 3405).

Se fumetti, videogiochi, serie e film cult sono il pane quotidiano di questi protagonisti, nella nuova storia sarà proprio il retrogaming, ovvero la passione per cabinati e affini, a fare da motore a tutta la vicenda e a portare alla scoperta di una misteriosa rivelazione (con tanto di cliffhanger): “La passione si diffonde in infiniti modi, creando infinite realtà. Ognuno la usa come crede, senza limiti. È una specie di magia”, racconta lo sceneggiatore Marco Nucci, new entry insieme al disegnatore Libero Ermetti che vanno a infoltire le fila del team creativo di Area 15: “L’evidente omaggio ai cabinati del passato è la molla che spinge i protagonisti a mettere in gioco le proprie qualità. A crescere, e a dimostrare che le piccole passioni di un adolescente possono trasformarsi in grandi avventure”.

Sono storie queste, insomma, che parlano a un pubblico leggermente più maturo di ragazzini, ma strizzano l’occhio anche agli adulti: “In effetti io stesso ho vissuto il magico mondo delle sale giochi in prima persona. Alla fine degli anni ’80 e all’inizio dei ’90 era impossibile resistere al richiamo dei videogame, dei flipper e così via”, rivela Ermetti, che ha cercato di riprodurre anche a livello grafico la carica innovativa di queste trame. “Nelle parti che coincidono con le pagine del misterioso fumettista Alistair Black ho cercato di dare un taglio un po’ diverso al disegno, anche grazie ai retini che ho applicato in fase di stesura delle mezze-tinte”, ovvero le ombre inserite nelle tavole per creare un maggiore senso di atmosfera.

Quello di Area 15, all’interno del mondo così sfaccettato di Topolino, è  il tentativo di agganciare un pubblico più diversificato e maturo, cavalcando anche l’onda di una nostalgia nerd che in questi ultimi anni fa faville. Di certo, la sfida è anche quella di raccontare gli adolescenti, feticcio inesauribile di ogni narrazione contemporanea: “I ragazzi dell’Area 15 sono animati da passioni contraddittorie, in eterna evoluzione. Questo li rende difficili da ‘fotografare’”, confessa Nucci. “Dunque è stato difficile, ma al contempo molto divertente, perché mi ha permesso di rivivere emozioni legate a un passato che credevo di aver rimosso”. Anche Qui, Quo e Qua, quindi, cedono al fascino del passato e tornano nei ’90, assecondando un istinto che permea probabilmente tutta una generazione, la nostra.

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[Fonte Wired.it]