Il suo Dracula è un’anima in pena che ostenta un divertito cinismo e battute ironiche come “Preferisci che me ne vada a morire un po’ più in là?”. Da umano Vlad era un condottiero abile e feroce di bellezza e credo preraffaellita (è sorprendentemente pallido per essere uno che passa tutto il tempo al fronte arrostendo dentro un’armatura) molto più interessato all’amore che alla guerra. Dopo il lutto, la sua indole da antieroe byroniano viene trasfigurata dal dolore, rendendolo un dandy alla Oscar Wilde beffardo e sardonico. Jones, non nuovo ai film di vampiri (era anche in Byzantium) è superbo nei panni di una creatura dall’animo devastato, che esiste in uno spazio liminale tra speranza e disperazione. Il suo è un Dracula mai visto, eccentrico, dandy e affascinante fuori, inquieto, dolente e oscuro dietro la facciata. Reliquia di un mondo che non esiste più, romantico fino all’ossessione, bizzarro ma mai caricaturale, questo antieroe romantico irresistibile è l’occasione per un attore eccezionale e sottovalutato (guardatelo in Nitram, Dogman o Tre manifesti a Ebbing) come Jones di risplendere.
Zoë Bleu e Caleb Landy Jones in una scena di Dracula – L’amore perduto© PHOTO SHANNA BESSON © 2025 LBP – EUROPACORP – TF1 FILMS PRODUCTION
Dracula – L’amore perduto è il frutto di una produzione da quasi cinquanta milioni di euro (è il film francese più costoso dell’anno), dalla messa in scena sontuosa ed eccessiva, dove trovano posto personaggi sopra le righe e provocanti come il personaggio di Matilde De Angelis, Maria, nella quale Besson fonde le figure delle spose vampire, di Lucy Westenra e di Renfield, creando una vampira lasciva incatenata e scatenata, una sorta di anti-Carmilla focosa e anti-gotica. Alla fine, il film abbandona il suo intento demistificante per innalzarsi a tragedia, con un finale struggente, inaspettato e dal romanticismo sfrenato, la sequenza più bella del film assieme a quella dell’inseguimento tra le trappole per i lupi. È in quel momento che questa love story fantasy che fino a poco prima ha oscillato tra poesia e grottesco diventa una grande love story cinematografica. Imperfetta, ma perfettamente affascinante.



