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Si chiama The Sorority ed è attiva anche in Italia. Iscrivendosi si entra a far parte di una comunità – una “sorellanza” come dice il nome – in cui ci si protegge le spalle a vicenda in caso di pericolo, che sia in casa o per strada

 

A farla conoscere è stato un brutto caso di cronaca. Quello di Philippine, 19enne scomparsa lo scorso 21 settembre a Parigi e ritrovata senza vita nel Bois de Boulogne il giorno dopo. Se le ricerche della studentessa sono durate così poco è anche grazie a The Sorority, un’app che ha consentito di diffondere l’avviso di scomparsa istantaneamente agli oltre 110mila utenti. Molti hanno partecipato alla battuta organizzata dalla famiglia nei dintorni dell’Università Dauphine dove Philippine studiava Economia ed era stata vista per l’ultima volta in mensa.

Un’app per sole donne

Mentre gli inquirenti rintracciavano rapidamente il colpevole dello stupro e dell’omicidio della giovane, il 22enne marocchino Taha O., oggetto di un ordine di espulsione e fatto uscire in anticipo dal carcere dove si trovava per un precedente stupro, The Sorority conquistava migliaia di nuovi iscritti. Prevalentemente donne, perché la app è riservata alle sole donne e alle persone appartenenti alle minoranze di genere. “Una scelta necessaria per proteggere chi si iscrive da eventuali ex compagni o stalker”, ci spiega Priscilla Routier, la fondatrice.

Come funziona The Sorority

Una volta iscritti, infatti, si accetta di condividere la propria posizione e identità con gli altri utenti. Anche se è opzionale, è funzionale allo scopo della app, ovvero inviare rapidamente un’allerta in caso di bisogno – che sia un’aggressione per strada o una violenza domestica – così che gli altri iscritti possano chiamare le forze dell’ordine o intervenire personalmente sul posto. Un “guardarsi le spalle a vicenda” percepito come necessario di fronte a un aumento dell’insicurezza in Francia, in particolare “attacchi alla persona” e violenze sessuali di cui le donne sono le principali vittime.

Gli strumenti contro la violenza sulle donne in Francia

Di fronte a questi dati, il ministero della Giustizia francese ha provato a introdurre nuovi strumenti. Come “il téléphone grave danger”,  un telefono con linea diretta con le autorità consegnato alle vittime di violenza domestica, o un braccialetto elettronico di nuova generazione che consente di assicurare che la distanza tra vittima e carnefice sia rispettata sempre, anche nel caso di spostamenti inattesi. Ma è per casi “imprevedibili” come quello di Philippine che sono nati altri strumenti nati dal basso, come Sorority.

Velocità d’intervento

La app, operativa anche in Italia, è anche convenzionata con il ministero dell’Interno francese: se un’utente riceve l’allerta di una donna in difficoltà, può quindi contattare la polizia e riferire i dati della persona che ha bisogno di aiuto, accelerando l’intervento. Una versione beta è in via di lavorazione, ci spiega Priscilla Routier, “da dedicare esclusivamente agli uomini che subiscono violenze, vittime di omofobia o di violenza domestica per esempio. Ma sarà un’app separata che non consentirà loro di vedere le posizioni e i dati delle donne e delle minoranze di genere iscritte”.



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