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martedì, Gen 21

In Francia un libro di storia dice che la Cia ha “orchestrato” l’11 settembre


Una frase contenuta in un testo scolastico di storia fresco di stampa ha fatto discutere: riportava la più nota e longeva teoria del complotto sugli attentati del World Trade Center. La casa editrice è corsa ai ripari correggendo

(foto: Robert Giroux/Getty Images)

Se siete amanti della teoria del complotto, probabilmente non avreste notato quanto scritto a pagina 204 di un manuale di storia contemporanea francese per il resto come tanti. Se invece volete smontare i complottismi, come l’associazione transalpina Conspiracy Watch, quello che leggerete in un inciso diffuso tra gli studenti francesi vi lascerà di sasso. Sì, perché il libro in questione – titolo ufficiale Histoire du XXe siècle en fiches, pubblicato a fine 2019 dalla casa editrice Ellipses – riporta che a “orchestrare” gli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti è stata “probabilmente” la Cia, cioè l’agenzia di spionaggio civile del governo federale americano, per avere un alibi e attaccare i nemici americani in Medio Oriente.

La frase incriminata è di fatto una proposizione incidentale di un periodo più lungo, che vi proponiamo di seguito nella sua interezza: “Questo evento mondiale – probabilmente orchestrato dalla Cia (servizi segreti) per imporre la propria influenza in Medio Oriente? – tocca i simboli del potere americano sul suo territorio”, si leggeva sul testo scolastico.

(fonte: sito web conspiracywatch.info)

Nonostante il punto di domanda, “la teoria del complotto è presente come ipotesi più che plausibilescrive le Nouvel Observateur. All’episodio, come si può immaginare, sono seguite diverse critiche: Conspiracy Watch stessa l’ha definito gravemente “fuorviante” e soprattutto pericoloso per lo stato di “permeabilità” dei giovanissimi a cui il testo si rivolge: ovvero gli studenti che si preparano ad entrare a Sciences Po, prestigiosa università francese, e si trovano negli ultimi anni di liceo.

Conspiracy Watch, che ha ricevuto la segnalazione da un gruppo di docenti su Facebook, ha contattato la casa editrice, il cui direttore Brieuc Bénézet si è subito detto sgomento per l’accaduto. Queste parole, ha detto, non sono solo “suscettibili di danneggiare la reputazione della nostra casa editrice, ma non corrispondono in alcun modo alla sua linea editoriale”. L’ipotesi avanzata da Bénézet è quella di una negligenza nel lavoro di revisione del manuale, o una svista – da cui il punto interrogativo – nelle bozze che è andata in stampa. È stato così contattato l’autore – il professore universitario Jean-Pierre Rocher – che ha ammesso l’errore riconoscendo l’ambiguità della frase e spiegando che il libro “non supporta nessuna teoria complottista”.

(fonte: screenshot dal sito web della casa editrice Ellipses)

La casa editrice – che pubblica circa 650 opere all’anno e conta 13.000 autori in totale – ha poi pubblicato sul proprio sito una nota ufficiale che riassume l’accaduto e spiega i passi successivi. Le copie già stampate e ancora in magazzino subiranno una modifica che chiarisce l’errore contenuto a pagina 204, mentre l’editore si occuperà di contattare le librerie – dove sono state diffuse circa 160 copie – spiegando la situazione e chiarendo l’errore.

Le teorie dell’inside job

Un frase che tuttavia per molti è reale: secondo un sondaggio realizzato da Ifop (Istituto francese di sondaggi, ndr) proprio per Conspiracy Watch nel dicembre 2018, circa il 21 per cento degli under 35 crede che il governo americano sia implicato negli attentati del 2001. Non solo: uno studio del 2016 della Chapman University in California aveva scoperto che oltre la metà degli americani crede che il governo stia nascondendo informazioni sugli attacchi dell’11 settembre.

A dirla tutta, quella dell’inside job – ovvero un’iniziativa interna dei servizi americani – è la più longeva e affermata teoria della cospirazione legata al 9/11: secondo la vulgata complottista le Torri Gemelle sono crollate non perché trafitte dagli aerei, ma perché probabilmente colpite da missili o riempite di esplosivi dal governo americano, che avrebbe così ordinato la strage.

C’è anche chi sostiene, con una variazione sul tema, che la Casa Bianca abbia invece lasciato agire i terroristi senza intervenire. In particolare, si contesta che nessun grattacielo o struttura simile è mai crollato per effetto delle fiamme.

Ad ogni modo, come spiega tra gli altri la Bbc, tutte le indagini e studi scientifici successive hanno chiarito il contrario di quanto propugnato dai complottisti, ovvero che il collasso degli edifici in seguito alle fiamme è avvenuto per l’indebolimento della struttura dovuto al peso dei piani venuti giù uno sull’altro. “E nonostante questo” – scrive la testata britannica – “c’è ancora chi si rifiuta di credere a questa versione degli eventi”.

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