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lunedì, Mar 29

In Orgoglio e sentimento Benedetta Cosmi racconta la frammentazione del presente



Da Wired.it :

Il libro della giornalista ricostruisce una generazione, quella dei trentenni di oggi, sospesa non solo dal virus ma anche dalle contraddizioni anche violente delle nostra società. Con una prospettiva però di speranza

cosmi

Nel romanzo Orgoglio e sentimento di Benedetta Cosmi, pubblicato da Armando editore, si fa un riferimento al premio Strega, parlando di un libro che “è in finale per la Cinquina. I temi di quest’anno ne annoverano tre di impegno civile“. Poteva essere un riferimento più che appropriato, visto che il libro stesso di Cosmi, giornalista e coordinatrice del Laboratorio Eurispes sul Capitale Umano, è stato nominato al premio di quest’anno anche se poi non scelto nella dozzina dei semifinalisti. L’andamento metalettario, però, continua al di là di questo: “Tutti i libri di Fabio Almanacco hanno in comune una caratteristica, un montaggio di scene che i lettori riconoscono, in un remix letterario, inedito“, scrive l’autrice parlando di uno scrittore di sua invenzione, il cui stile però racconta benissimo il proprio.

Più che una vera e propria trama, infatti, questo romanzo procede per flash, per scene, per frammenti, in una specie di mosaico che vuole ricostruire la complessità sociale e relazione dell’oggi. Ritrovandosi coi loro rispettivi voli cancellati a causa di un’insolita tempesta che infuria in tutta Europa (forse più metaforica di quanto non si deduca all’inizio), quattro trentenni, Adriana, Olimpia, Sonia e Giannenrico, si trovano sullo stesso Frecciarossa che da Milano va a Roma, ma soprattutto, con la scusa di un caricabatterie da prestarsi, si trovano a raccontarsi le rispettive vicende. In ascolto Cesare, giornalista settantenne che, ormai in pensione, non ha perso la curiosità e la grinta di carpire le vite altrui.

Ne nasce un gruppo WhatsApp, quello de “I Disagiati“, ma anche uno spaccato dell’Italia contemporanea, e meglio ancora quello di una “generazione tenuta in sospeso: occupazione, salute, benessere non soltanto materiale, mutamenti sociali e culturali“. Non bastassero infatti il precariato, i pregiudizi sul lavoro, i figli perduti, le famiglie esplose e gli stalker, i giovani protagonisti vedono la loro vita paralizzata da un nemico sordido e invisibile, il coronavirus, che depotenzia la loro esistenza come quella di tutti. Agli aperitivi, ai saluti, agli abbracci e ai viaggi si sostituisce una vita virtuale, mediata, in cui appunto anche i contatti umani casuali nati a bordo di un treno diventano un appiglio, una nuova famiglia a distanza eppure presentissima nei grandi e piccoli drammi del quotidiano.

Il lettore potrebbe in prima battuta leggere questo romanzo con un senso di grande disorientamento: la mancanza di una trama unitaria e lineare e le continue finestre citazionistiche aperte dell’autrice rendono il percorso al suo interno un’esplosione di contenuti, al limite del modernismo. Resta però un sottofondo di numerosi riferimenti intellettuali, che vanno da Calvino a Nietzsche, da Roal Dahl a Matteotti, passando per Rostand e i cantautori genovesi. Già il titolo, un po’ Jane Austen un po’ Oriana Fallaci, ci fa capire che questo è un viaggio sì sentimentale, ma ancorato alla realtà di fatti e allusioni che vengono dal mondo dell’economia, della politica e del giornalismo.

Orgoglio e sentimento, fedele all’impegno sindacale e alle inchieste realizzate dall’autrice nel corso della sua carriera, mette la veste romanzesca a una riflessione più amplia sulle vaste idiosincrasie del tessuto sociale e politico italiano, andando in cerca di un filo sottile di senso, che ricomponga questa frammentazione in un quadro che dia un minimo di speranza. E la speranza arriva nei capitoli finali, ambientati in un futuro non lontanissimo, in cui gli smartphone non squillano ma spruzzano profumo e in cui – udite, udite – una donna può ambire a diventare la prima Presidentessa della Repubblica italiana. Traguardi che sanno purtroppo di fantascienza, ma che una messa in discussione di tutto il nostro sistema valoriale, come suggerisce Cosmi, dovrebbero essere invece a portata di mano.

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[Fonte Wired.it]