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martedì, Mar 07

Infrastrutture, il futuro in mostra alla Triennale



Da Wired.it :

Un viaggio nel futuro delle infrastrutture per riflettere sul valore delle grandi opere e sulla necessità di definire un programma a lungo termine di sviluppo nel settore, che sia in grado di migliorare la vita delle attuali e future generazioni. È questo il racconto della mostra Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori inaugurata il 3 marzo e promossa da Webuild con Triennale Milano, dove resterà aperta al pubblico gratuitamente fino al 26 marzo 2023. Presenti all’inaugurazione, Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, e Stefano Boeri, presidente della Triennale Milano.

Oggi ci sono nel paese la volontà e la necessità di cambiare, dobbiamo trasformare in concreto le possibilità che ci offre il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – ha dichiarato Salini, amministratore delegato di Webuild -. Spesso c’è stata mancanza di risorse, ma oggi non abbiamo scuse e questa opportunità ci pone di fronte ad una grande sfida, quella di creare infrastrutture sostenibili e con esse lavoro, dando un futuro alle prossime generazioni. Quando si riesce a realizzare opere come il nuovo Canale di Panama, le dighe più alte del mondo, le ferrovie più lunghe, le linee ad alta velocità, ospedali e strade, dobbiamo pensare che il limite a quello che immaginiamo è solo temporale, non di competenza. Come la testa della nostra Tbm Stefania,
che abbiamo esposto proprio all’ingresso della mostra per tutti i cittadini. Fare infrastrutture, con la consapevolezza sostenibile che abbiamo oggi, vuol dire generare valore e bellezza per i territori e le persone”, ha concluso Salini.

Il tema delle grandi opere si intreccia con lo sviluppo della qualità della vita e con la redistribuzione nel territorio delle infrastrutture essenziali per la società – aggiunge Boeri –. Dalla collaborazione con Webuild è nata l’idea di una mostra che mette in scena una lunga storia di successi infrastrutturali insieme al punto di vista di un gruppo internazionale e selezionato di progettisti del paesaggio”. Ad accogliere i visitatori, all’ingresso della mostra, è la testa della Tbm Stefania, una delle sei talpe meccaniche impiegate da Webuild per scavare le gallerie della nuova linea M4 di Milano. La testa di Stefania ha un diametro di 6,7 metri e un peso di 58 tonnellate. Stefania è avanzata nel suolo del capoluogo lombardo a una velocità media di 18,5 metri al giorno, scavando più di 3 chilometri della linea che attraverserà la città da est a ovest. 

Un asse fondamentale che, grazie all’inaugurazione nei prossimi mesi della stazione San Babila,
collegherà in soli 12 minuti l’aeroporto di Linate al cuore del capoluogo lombardo. La mostra si sviluppa in otto aree tematiche lungo la curva del piano terra del Palazzo dell’arte con un racconto immersivo delle opere che Webuild ha realizzato o sta realizzando in tutto il mondo, intervallato da una serie di installazioni site-specific di approfondimento create da architetti, paesaggisti, artisti e pensatori internazionali, che portano a riflettere sul ruolo delle infrastrutture per le persone e i territori.

Le prime sei aree raccontano, attraverso grandi installazioni immersive e racconti video, alcuni dei principali progetti portati avanti da Webuild, gruppo leader nella progettazione e costruzione di grandi infrastrutture su scala globale. Ogni sezione della mostra dialoga con una installazione site-specific, affidata a Triennale Milano. Questi approfondimenti critici – curati da Nina Bassoli e progettati per l’occasione da Fosbury Architecture, Michel Desvigne Paysagiste, Bureau Bas Smets, Studio Ossidiana con Giovanni Hänninen, Superflux, Catherine Mosbach con Shandor Chury (Ovvo studio) – aprono la riflessione a nuovi interrogativi, allargando lo sguardo agli ecosistemi dei quali le infrastrutture fanno parte, e all’incessante movimento di trasformazione che paesaggio e infrastrutture attuano continuamente e mutualmente.



[Fonte Wired.it]