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mercoledì, Set 07

Iniziati i lavori per riparare la perdita che ha bloccato il lancio di NASA SLS di Artemis I

da Hardware Upgrade :

Negli scorsi giorni abbiamo scritto di come l’agenzia spaziale statunitense abbia deciso di rinviare il lancio di NASA SLS per la missione Artemis I almeno fino alla fine di settembre (anche se non è improbabile dover aspettare fino a ottobre 2022). La motivazione riguarda la perdita di idrogeno criogenico dalla zona inferiore della torre di lancio che non è stato possibile riparare durante il tentativo di lancio del 3 settembre.

nasa sls

Due erano le opzioni che la NASA aveva annunciato attraverso i suoi dirigenti. Una era di riparare la perdita direttamente al Launch Pad 39B mentre l’altra quella di riportare il razzo Space Launch System e la Mobile Launcher al VAB (Vehicle Assembly Building) utilizzando il crawler-transporter. Entrambe le operazioni presentano punti a favore e a sfavore e la situazione non è certamente semplice. Ora l’agenzia ha iniziato a muovere i primi passi, direttamente al pad di lancio.

NASA SLS e Artemis I: al via le riparazioni al pad di lancio

Secondo quanto riportato nelle scorse ore l’agenzia spaziale ha scelto di iniziare le riparazioni direttamente Launch Pad 39B. Questo significa avere la possibilità di provare se le riparazioni al quick disconnect siano state fatte correttamente oppure no anche a temperature criogeniche. Infatti riportare NASA SLS al VAB significherebbe poter fare dei test senza liquidi criogenici (come l’idrogeno liquido utilizzato come propellente).

nasa sls

Capire il comportamento dei sistemi con temperature criogeniche è però fondamentale perché le zone sigillate e più in generale tutta la parte di connessione subisce stress termici notevoli, cosa che non avviene con altre tipologie di liquidi presenti al VAB. Si può anche risparmiare del tempo evitando di portare il razzo spaziale dalla zona di lancio all’edificio e viceversa.

Di contro si espone il razzo e i suoi componenti al meteo della Florida che non è di certo clemente in questo periodo. Inoltre operazioni come la gestione delle batterie del sistema di terminazione del volo (FTS) può essere eseguita solo al VAB e non al Launch Pad 39B. Per quanto riguarda i Cubesat invece (integrati nell’Orion Stage Adapter) l’aumento dei rischi di operatività post-lancio non dovrebbe essere eccessivo, anche se rappresenta un’incognita ulteriore.

nasa sls

Nell’ultimo post sul blog ufficiale si legge che “l’esecuzione dei lavori al pad consente inoltre ai team di raccogliere quanti più dati possibile per comprendere la causa del problema. Le squadre possono riportare il razzo al Vehicle Assembly Building (VAB) per eseguire lavori aggiuntivi che non richiedono l’uso delle strutture criogeniche disponibili solo sul pad”.

Questo potrebbe significare che la scelta definitiva sarà sia di completare e provare i lavori al pad sia di riportare al VAB NASA SLS per altre riparazioni aggiuntive (che però non richiedono l’uso di propellente criogenico). Verranno inoltre ispezionate tutte le zone di interfacciamento tra torre di lancio e razzo così da evitare ulteriori problemi. Ora rimane da capire se l’Eastern Range (che si occupa della sicurezza della zona) permetterà di far volare Space Launch System senza aver ripristinato le batterie di FTS oppure se sarà irremovibile (facendolo tornare al VAB).


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