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domenica, Feb 26

Inquinamento, quello luminoso aumenta letteralmente a vista d’occhio



Da Wired.it :

Kyba e il suo team hanno applicato un modello ai dati del NoirLab, scoprendo che ogni anno la luminosità del cielo è aumentata di circa il 6,5 per cento in Europa, del 10,4 per cento in Nord America e del 7,7 per cento nel resto del mondo, con una media globale del 9,6 per cento. I volontari del Globe at Night hanno anche riferito che le stelle più deboli stanno diventando meno visibili e che in alcuni casi stanno addirittura scomparendo dal cielo. Mentre Kyba conduceva la sua ricerca, alcune persone lo hanno contattato per riportare che non riuscivano più a distinguere le Pleiadi o la famosa striscia di stelle della Via Lattea.

Cambiare è ancora possibile

“All’inizio ero un po’ sbalordita”, racconta Connie Walker, scienziata del NoirLab, direttrice di Globe at Night e coautrice dello studio. I risultati della ricerca superano ampiamente l’aumento del 2 per cento stimato in precedenza dai satelliti meteorologici, che essendo sono completamente ciechi di fronte alla luce blu non hanno colto una parte importante della tendenza, spiega Walker. Negli ultimi dieci anni, molte città sono passate dai lampioni gialli al sodio ad alta pressione a modelli a led, più efficienti dal punto di vista energetico ma anche più blu (gli occhi delle persone ,e quelli di alcuni animali selvatici, sono particolarmente sensibili alla luce blu di notte). Ai satelliti, poi, sfuggono anche le luci che puntano lateralmente, come quelle dei cartelloni pubblicitari. In generale, la luminosità si accumula da fonti come le luci installate sui lati delle abitazioni o delle aziende, oltre che quelle su strade, scale e insegne.

Anche se l’inquinamento atmosferico potrebbe in parte spiegare la tendenza in alcune aree, non è possibile che stia aumentando a tal punto, dice Kyba. Inoltre, anche se le valutazioni di un singolo volontario potrebbero variare o presentare alcune imprecisioni, queste vengono annullate dal calcolo della media delle segnalazioni inviate da centinaia di migliaia di volontari. L’inquinamento luminoso, conclude lo scienziato, è il principale responsabile della scomparsa delle stelle.

Cosa si può fare, quindi, per contrastare il problema? L’inquinamento luminoso proviene da numerose fonti, e le decisioni in materia di illuminazione vengono prese da molte persone diversi. A differenza del cambiamento climatico, però, non è difficile invertire la tendenza e i benefici si farebbero sentire immediatamente. Per esempio, utilizzare solo la quantità minima di luce necessaria, installare luci temporizzate non sarebbe complicato né costoso. Si tratta solo di convincere le molte migliaia di persone coinvolte nelle decisioni sull’illuminazione ad adottare scelte migliori.

Il modello Tucson

Walker e altri astronomi temono che un’intera generazione possa non avere più accesso al cielo stellato: “Come astronomo, l’idea di perdere l’ispirazione che porta le persone nel nostro campo è terrificante. Ci sono milioni di persone nelle grandi città che sono fortunate a vedere Venere e Saturno. Hanno solo la luna”, afferma Teznie Pugh, sovrintendente dell’Osservatorio McDonald dell’Università del Texas do Austin e co-presidente del comitato dell’American astronomical society sull’inquinamento luminoso, le interferenze radio e i detriti spaziali. 



[Fonte Wired.it]