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lunedì, Feb 15

Insetti da mangiare, le startup italiane ci credono



Da Wired.it :

Imprese innovative della filiera agroalimentare italiana investono sul novel food: dagli allevamenti agli snack salutari

small giants LondraVi ricordate le notti estive con il canto dei grilli? Ecco, immaginate per un momento se quei simpatici insetti che scandiscono le nostre memorie estive diventassero ingredienti per snack e salatini. Consumati da millenni in Oriente, Oceania e in Africa, gli insetti sono al centro di una rivoluzione culinaria che sta arrivando anche in Europa grazie alla direttiva sul novel food che da un paio d’anni ne regolamenta l’introduzione sul mercato comune, a patto che arrivino da allevamenti sicuri e siano varietà tradizionalmente consumate in alcuni Paesi del mondo. 

Per quanto l’idea di mangiare insetti possa non convincere tutti di primo acchito, l’esperienza insegna che è possibile cambiare le nostre abitudini alimentari. Solo nei mesi della pandemia il consumo di carne crollato del 30% (con una stima dell’Unione europea che prevede una diminuzione della produzione di carni bovine dell’1,7% e dei consumi del 2,7% nel 2021), l’aumento del consumo di frutta e verdura (rispettivamente +20,4% e +13.4% nel 2020 secondo l’osservatorio The world after lockdown di Nomisma e Crif), la sempre maggiore apertura verso le alternative alla carne ci fanno capire che tutte le nostre abitudini possono cambiare, senza che ce ne rendiamo davvero conto.  Con una popolazione mondiale in costante crescita e un’industria della carne tra le principali cause di emissione di gas serra nell’atmosfera, nuove fonti alimentari alternative e sostenibili come i grilli, sono sempre più necessarie, lo dice anche la Fao (l’Organizzazione delle Nazioni unite che si occupa di agricoltura e cibo).

La frontiera londinese

I grilli, per esempio, oltre ad avere un impatto ambientale molto basso (producono meno dello 0.1% di gas serra rispetto ai bovini), hanno un contenuto proteico pari al 70%, 2-3 volte maggiore rispetto alla carne rossa. Sono inoltre ricchi di nutrienti e vitamine comprese e non impattano ulteriormente sulle risorse del pianeta. Non solo, i grilli possono essere allevati verticalmente e sono eccellenti trasformatori di scarti alimentari in nutrienti di alta qualità.

Di fronte a queste prospettive, una startup del Regno unito, fondata da italiani, ha recentemente lanciato a Londra una nuova linea di cracker proteici a base di farina di grillo, che rivoluziona il settore degli healthy snackSi chiamano Small Giants e dopo un test iniziale che ha registrato la vendita di 5.000 pezzi online tramite distributori come Amazon e Yumbles, dal 14 febbraio sono in vendita nei principali supermercati della catena inglese Sainsbury’s.

L’idea dei fondatori, che nasce come Crické nel 2019, è quella di vincere le resistenze delle persone e invitarle ad assaggiare i grilli per la prima volta. Come afferma Francesco Majno, chief marketing officer dell’azienda: “L’atteggiamento nei confronti degli insetti commestibili sta cambiando velocemente e noi vogliamo portare entusiasmo, innovazione e nuovi consumatori nel settore degli snack salutari che ha visto pochissimi cambiamenti negli ultimi anni. Le persone sono sempre più consapevoli di tutti gli ottimi motivi per cui includere anche gli insetti nella dieta, ma continuano ad essere frenate nell’assaggiarli. Con i nostri cracker vogliamo aiutare tutti a superare questa diffidenza iniziale, aiutandoli a trovare una fonte alternativa di proteine sostenibili”.

La situazione in Italia

In Italia, nonostante permanga il divieto nella distribuzione commerciale di novel food e derivati, che ha spinto i pionieri del settore come Majno e soci fuori dai confini nazionali, stanno nascendo nuove iniziative imprenditoriali. ComoNext, il parco tecnologico della Camera di commercio di Como, ha recentemente premiato Alia Insect Farm, una startup innovativa agricola che si occupa di allevamento di insetti edibili, fondato da Carlotta Totaro Fila. Un’ulteriore conferma dell’interesse crescente verso questo settore che rappresenta solo l’ultima delle iniziative legate all’allevamento di insetti commestibili in Italia.

Il primo è stato il Miac, Modello italiano di allevamento di insetti commestibili, lanciato nel giugno del 2018 dal Centro per lo sviluppo sostenibile, Università degli studi di Milano, Università degli studi di Torino e Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
Anche se gli insetti sono attualmente commercializzabili solo in alcuni Paesi europei, il recente parere scientifico positivo dato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) verso l’approvazione del Tenebrio molitor, la tarma della farina come insetto edibile, fa ben sperare.

L’Efsa in questi anni ha accolto molte richieste di valutazione in merito a un’ampia varietà di fonti di alimenti sia tradizionali che inedite e qualche giorno fa ha pubblicato la prima valutazione completa di un prodotto alimentare derivato da insetti. Ora l’Unione europea ha sette mesi di tempo per pubblicare una proposta di autorizzazione che poi dovrà essere votata dagli Stati membri. È una notizia di grande importanza perché apre la strada all’approvazione definitiva a livello europeo.

Il mercato degli alimenti a base di insetti d’altra parte è destinato a crescere in modo massiccio nei prossimi 5 anni, fino a superare 1,5 miliardi di dollari nel 2026Le proposte più interessanti non sono solo da cercare nel consumo dell’insetto nella sua forma naturale, che come afferma Giovanni Sogari, ricercatore all’Università di Parma, che potrebbe continuare a registrare diverse frizioni culturali, ma nell’utilizzo di derivati che possono rappresentare validi sostitutivi alle materie prime usate oggi. 

Oltre alla farina da impiegare nella produzione di snack, barrette, bevande energetiche e pasta, il settore si sta già spingendo verso la produzione di cibo più raffinato come burger, olio, che diventa un’alternativa più sostenibile e più nutriente all’olio di palma, e birra, dove un birrificio belga combina metodi tradizionali di distillazione con i sapori unici degli insetti. Una rivoluzione, non solo di prodotto e di consumi ma nella trasformazione di animali in farina utilizzati per l’alimentazione umana, c’è un’innovazione di processo mai vista prima. 

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[Fonte Wired.it]